Anche disastro ambientale, inchiesta partita da forti esalazioni
(ANSA) - ANCONA, 26 LUG - Chiuse le indagini partite dopo l'incidente avvenuto nel 2018 sul tetto del serbatoio TK 61 della Raffineria Api di Falconara Marittima (Ancona), uno dei più grandi d'Europa per una capacità di portata pari a 160mila metri cubi di petrolio greggio, con fortissime esalazioni: 18 gli indagati, ai quali i carabinieri del Noe hanno notificato gli avvisi. Disastro ambientale, gestione illecita di ingenti quantitativi di rifiuti speciali, getto pericoloso di cose, lesioni personali a carico dei cittadini i reati contestati a vario titolo. Ma ci sono anche delitti contro la pubblica amministrazione, la violazione della normativa sulla gestione degli impianti a rischio di incidente rilevante e la responsabilità amministrativa degli enti nei confronti della società Api Raffineria spa. L'inchiesta "Oro nero" dal pm di Ancona Irene Bilotta, era partita dopo che i cittadini di Falconara a avevano avvertito fortissime esalazioni maleodoranti l'11 aprile 2018. Esalazioni provocate dalla "fuoriuscita di una nuvola di gas idrocarburici per l'inclinazione del tetto galleggiante del serbatoio di Api Raffineria con conseguente percezione di forti e prolungati miasmi da parte della popolazione della zona, oltre al serio pericolo per la sicurezza derivante dal rischio di esplosioni" spiega una nota del Noe.
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