Da Dylan a Madre Teresa, i grandi negli scatti di Harari

Marche

50 anni di incontri nella mostra dedicata al fotografo ad Ancona

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   Da Bob Dylan a Rita Levi Montalcini, da Paul McCartney a Madre Teresa, da Lou Reed a Helmut Newton, da Fabrizio De André a Pier Paolo Pasolini. Sono oltre 300, tra scatti, filmati e libri, le opere presentate dal 2 giugno al 9 ottobre alla Mole Vanvitelliana di Ancona nella mostra "Remain in Light", del grande fotografo italiano Guido Harari (1952). Un'esposizione antologica a cura di Denis Curti, mai presentata prima, ed illustrata oggi dallo stesso autore, in cui ripercorre 50 anni di lavori e d'incontri. Nato come fotografo di artisti musicali per i quali ha firmato un'infinità di copertine, tra le quali quelle di Andrea Bocelli, Pino Daniele, Dylan, Vasco Rossi, Simple Minds e Frank Zappa, Harari ha esplorato poi il reportage, il ritratto istituzionale, la pubblicità e la moda, collaborando con le maggiori testate italiane e internazionali. "A un certo punto - ha raccontato l'artista sui suoi esordi - non mi sono più accontentato di guardare e fotografare i cantanti che amavo dal punto di vista del pubblico. Volevo conoscerli, saltare dall'altra parte, e attraverso loro incrociare altri mondi, perché un ritratto non è solo un'immagine, è un incontro".
    Così Harari inizia la mostra ricostruendo idealmente la sua cameretta da adolescente tappezzata di foto, poster, copertine di dischi e autografi dei suoi idoli, per proseguire con uno sguardo ravvicinato sui backstage delle tournée alla ricerca di un'intimità con gli artisti, passando per i concerti dei più grandi: dai Queen a Bob Marley, dai Rolling Stone ai Led Zeppelin, da Santana a Tina Turner, fino al festival Woodstock '94, che esploderà nella dimensione più esclusiva del ritratto.
    (ANSA).
   

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