Procura, forniva esiti test 'fantasma'. Difesa, revocare arresti
Ha respinto ogni accusa Alberto Angelini, 31enne farmacista di Appignano del Tronto (Ascoli Piceno) arrestato il 30 aprile per ordine del gip Annalisa Giusti che, all'esito delle indagini della Procura e dei carabinieri, lo accusa di aver fornito, su richiesta, esiti di tamponi antigenici rapidi di "negatività" e, in alcuni casi, di "positività" al Covid, per prestazioni sanitarie in realtà mai eseguite.
Questa mattina l'uomo è stato sottoposto all'interrogatorio di garanzia al termine del quale il suo legale, avv. Alessandro Angelozzi, ha chiesto la revoca della misura cautelare degli arresti domiciliari o, in alternativa, l'attenuazione; il giudice si è riservato la decisione in attesa del parere della Procura. "Il mio assistito - ha spiegato il penalista ascolano - ha risposto a tutte le domande del giudice Giusti fornendo spiegazioni al suo operato e documentazioni che attestano la correttezza nel rilasciare tamponi negativi o positivi, secondo i casi, alle persone che si sono rivolte a lui".
Sono 17 i soggetti coinvolti nell'inchiesta. Come il dott.
Angelini sono accusati di falso ideologico commesso da pubblico ufficiale. Tra queste anche due collaboratrici che coadiuvavano il farmacista negli inserimenti nel portale del Ministero della Salute dei dati per ottenere il Green Pass. Dalla complessa indagine, gli investigatori hanno raccolto elementi indiziari a carico del farmacista che, secondo l'accusa, per accontentare la clientela, avrebbe ricevuto direttamente sul suo telefono cellulare le "ordinazioni" per i falsi tamponi, facendosi trasmettere via social le foto delle tessere sanitarie, al fine di ottenere velocemente l'esito desiderato senza recarsi nemmeno in farmacia. (ANSA).