Imprenditore seguito fino a casa e malmenato con la moglie
(ANSA) - PESARO, 25 MAR - Arrestati oggi, a Napoli e a Roma, presso il carcere di Rebibbia, i tre presunti responsabili della rapina di un orologio di valore commessa a Pesaro ai danni di una coppia nell'agosto del 2020, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Pesaro su richiesta della locale Procura della Repubblica che ha diretto le indagini, svolte dai carabinieri della Compagnia di Pesaro con la collaborazione del Ris Carabinieri di Roma e dell'Arma di Napoli. Due indagati sono stati rintracciati in Napoli (uno ai domiciliari per una rapina analoga commessa nell'aprile 2021 a Firenze) ed il terzo già detenuto a Rebibbia.
I fatti sono avvenuti a Pesaro durante una notte di agosto 2020, quando un imprenditore del luogo e la moglie sono stati aggrediti, minacciati e violentemente malmenati davanti al cancello della loro villa da tre malvive ti che hanno poi tolto dal polso dell'uomo un orologio Patek Philippe da 40mila euro.
Le indagini dei Carabinieri della Stazione di Borgo Santa Maria e del Nucleo Operativo della Compagnia di Pesaro hanno dimostrato che l'aggressione non era stata casuale. L'orologio era stato notato dai rapinatori in un ristorante di Riccione, dove l'uomo aveva cenato con alcuni amici. I malviventi avevano poi atteso che l'imprenditore pesarese terminasse la serata per poi pedinarlo fino a casa. Per non essere individuato il gruppo campano aveva a lungo soggiornato sul litorale romagnolo e marchigiano utilizzando documenti falsi, schede telefoniche intestate a persone inesistenti e auto noleggiate o esportate verso altri Paesi dopo il colpo. A portare gli investigatori sule loro tracce anche l'esame di tutti i sistemi di videosorveglianza presenti nel tragitto e il rinvenimento sul luogo dell'aggressione di un braccialetto e un cappellino indossati da uno dei rapinatori. Gli accertamenti eseguiti dalla Sezione Biologia del Ris hanno confermato la corrispondenza del profilo genetico di uno degli indagati con quello ritrovato nel cappellino. (ANSA).