Ucraina: da Marche 27,5% export italiano calzature, 11,4 mln

Marche

Regione prima esportatrice anche verso Russia, business 81,6 mln

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   Nel 2021 nelle Marche export dell'industria calzaturiera ha segnato un recupero (+9,7%) sul 2020 ma è ancora lontana dai livelli pre-Covid 19 (-20,2%); in calo il numero di imprese (calzaturifici e produttori di parti; -114) e addetti (-1.269). E' il quadro dell'attività dei calzaturifici marchigiani secondo i dati del Centro Studi di Confindustria Moda per Assocalzaturifici e di Infocamere-Movimprese, presentati alla Fiera Micam di Milano. I primi cinque mercati dell'export marchigiano nel 2021 sono risultati: Germania (-3,1%), Francia (+17,4%), Usa (+66,4%), Cina (+48,3%) e Russia (-3,3%). Russia (81,6 milioni di euro) e Ucraina (11,4 milioni, +13,7% sul 2020) sono state il 5/o e il 18/o mercato per gli operatori marchigiani nel 2021, con una quota complessiva del 9,1% sul totale export della regione. Le Marche sono la prima regione italiana esportatrice in entrambi questi mercati: nel 2021 hanno coperto il 30% dei flussi verso la Russia e il 27,5% verso l'Ucraina.
    In Italia il comparto ha registrato un +18,7% del fatturato nel 2021 sul 2020: 12,7 miliardi di euro, ancora -11% rispetto al 2019. Le aziende viaggiano a velocità differente (solo una su tre ha recuperato i livelli ante pandemia) e sul settore incombe l'ombra dallo scenario geopolitico in Ucraina.
    Per quanto riguarda le ore di cassa integrazione guadagni autorizzate da Inps nel 2021 per le imprese marchigiane della filiera pelle, si registra una flessione (-10,4%) rispetto al 2020 ma sono rimaste su livelli eccezionalmente elevati: 11,5 milioni di ore, oltre quattro volte quelle del 2019 (+321%).
    Ancora in crescita il ricorso a Fermo/Ascoli (+0,5% sul 2020).
    L'export marchigiano 2021 nel settore (calzature e componenti) si è attestato a poco più di 1 miliardo di euro (+9,7%; -20,2% rispetto al pre-pandemia).
    A livello provinciale, Macerata fa segnare un +26,7% sul 2020 (gap col 2019 ridotto al -3,6%); molto più contenuti i recuperi per Fermo (+3,6%) e Ascoli Piceno (+3,4%), che restano oltre il 25% al di sotto la situazione pre-Covid. (ANSA).
   

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