Expo Dubai: i-Mesh, architettura morbida per futuro sostenibile

Marche

Tecnologia delle Marche raccontata al Padiglione Italia

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(ANSA) - DUBAI, 24 FEB - L'architettura 'morbida' come paradigma per affrontare il futuro degli spazi urbani, in quanto reattiva, adattabile al contesto - urbano, sociale e climatico - inclusiva e votata alla sostenibilità, è stata al centro di due momenti organizzati al Padiglione Italia di Expo 2020 Dubai focalizzati su i-Mesh, un tessuto e una tecnologia nati nelle Marche, a Numana, testimone di questa tipologia di architettura e protagonista all'esposizione universale. Il materiale Made in Italy, composto di fibra e di resina, è stato infatti utilizzato per realizzare 2,7 chilometri di coperture retrattili per le strade del sito della manifestazione.
    La giornata ha visto un primo incontro per la proiezione del film documentario "Softness. I-Mesh, designing the city", seguito dal forum "Architettura Morbida. Un processo adattivo per la rigenerazione urbana in tempo di pandemia". "Anni fa chiedemmo all'Università di Camerino di caratterizzare il nostro approccio all'architettura" e attraverso questa collaborazione "siamo giunti a coniare il termine architettura morbida", ha spiegato Alberto Fiorenzi, fondatore della startup I-Mesh. "Il comparto del costruito è responsabile della creazione 40% di CO2 prodotto nel mondo. È giunta dunque l'ora di agire".
    "Innovazione e sostenibilità sono due dogmi su cui è bene favorire la concentrazione del nostro mondo imprenditoriale e di ricerca, in questa settimana abbiamo avuto esempi di come questa ricetta possa essere redditizia e salutare", ha detto l'assessore al Bilancio della Regione Marche, Guido Castelli.
    Nel corso del forum, l'architetto Werner Sobek e Maria Federica Ottone, Gabriele Mastrigli, Luca Garofalo, Dajla Riera dell'Università di Camerino hanno evidenziato come l'architettura morbida, intesa come 'intelligente', sia l'approccio vincente per il futuro. (ANSA).
   

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