"Occorre invertire il trend" per Confsal, Slc-Cgil, Ugl, Cisal
(ANSA) - ANCONA, 30 NOV - Sono sempre meno gli uffici di Poste Italiane e con una perdita di posti di lavoro a quattro cifre. La denuncia di Pierpaolo Ionna, Confsal Comunicazione, Annalisa Marini, Slc Cgil Marche, Maria Pia Azzurro, Ugl, Maurizio Giampieri, Failp Cisal. Gli Uffici postali nella Marche sono attualmente 409, -66 dal 2008 ad oggi, e 30 "chiusi o aperti a giorni alterni, conseguenza delle razionalizzazioni 'temporanee' a causa del Covid e del terremoto. "Negli ultimi 8 anni, il personale stabile di Poste Italiane nelle Marche è diminuito di circa 1.000 unità: si è passati dai circa 3.800 dipendenti del 2013 ai 2.800 del primo semestre 2021 - hanno detto gli esponenti dei sindacati -. Stessa situazione nel servizio di recapito della posta dove si registra, da inizio anno ad oggi, un calo del personale di circa il 15% fra stabili e flessibili. Proprio tra i portalettere e gli addetti allo smistamento, è in aumento il ricorso al contratto a tempo determinato a danno del lavoro stabile e della qualità del servizio stesso". Le conseguenze, secondo i sindacati, sono "lunghe code fuori dagli Uffici postali, che con l'avvento della stagione invernale, creano non pochi disagi alla cittadinanza e alla circolazione. Non a caso, spesso, negli ultimi tempi, si sono verificati episodi di aggressione verbale e fisica nei confronti degli operatori di sportello". A rischio, ad oggi, anche il Centro Multiservizi di Ancona, 80 lavoratori in tutto (all'inizio erano 145). "Il centro si occupa di antiriciclaggio, antifrode on line ed off line. Alcune lavorazioni sono già state accentrate a Roma ed altre esternalizzate. Occorre invertire il trend", concludono i sindacati. (ANSA).