"Pour un oui ou pour un non", gioco aL massacro sulle parole
(ANSA) - ANCONA, 25 NOV - L'anteprima di "Pour un oui ou pour un non" di Nathalie Sarraute con Umberto Orsini e Franco Branciaroli, regia, scene e costumi di Pier Luigi Pizzi, produzione Compagnia Orsini e Teatro degli Incamminati, il 26, 27 e 28 novembre apre la stagione di prosa del Teatro della Fortuna di Fano. Dal 7 novembre Orsini e Branciaroli hanno lavorato insieme al regista per l'allestimento di questa prima nazionale. "Quest'opera - racconta Pier Luigi Pizzi - ha una lunga storia che risale agli anni '80 quando vivevo Parigi dove l'avevo vista e mi era piaciuta molto. Così avevo telefonato a Umberto Orsini dicendo che c'era una pièce basata sulla parola e che ne volevo fare una traduzione. Orsini se ne interessò, ma per varie ragioni il progetto venne accantonato, anche se ogni tanto usciva fuori dal cassetto. Oggi le cose sono cambiate, la coppia di mezza età protagonista della commedia è interpretata da due attori che la mezza età l'hanno passata, ma resta intatto il loro duello di parole. Ho molte aspettative - conclude Pizzi -, si è capito subito che la scelta era opportuna dal fatto che nei primi cinque giorni di lavoro lo spettacolo si è montato subito". "All'epoca - ricorda Umberto Orsini - era un testo molto difficile da piazzare sul mercato per noi compagnie private. La commedia si basa su un piccolo equivoco, le intonazioni delle parole, che scatena una discussione tra due amici che finiscono per tirar fuori gli scheletri dall'armadio e che, forse, amici non sono. Dico che si tratta di un'opera sofisticata e difficile che andrà incontro ad un sicuro insuccesso - ha rilevato -. Però dopo la pandemia mi pareva opportuno proporre un prodotto che bisogna scegliere per andare a teatro. È un prodotto insolito nell'offerta teatrale di quest'anno che è stato bene accolto visto che la programmazione arriva fino a maggio del prossimo anno". Secondo Franco Branciaroli il testo "tratta l'inaudito delle cose, tra uno che si esprime come i poeti francesi Verlaine, Baudelaire e l'altro che rimane scioccato nello scoprire che le parole non definiscono più niente". Un gioco al massacro tra due vecchi attori e amici, grandi manipolatori della parola, che stanno sulla scena per un'ora e dieci minuti. (ANSA).