Latini, malattia cresciuta all'ombra del covid
(ANSA) - ANCONA, 23 NOV - Con il dato sull'aumento delle richieste di aiuto al numero 1522 (+79,5% nel 2020) il presidente del Consiglio regionale delle Marche Dino Latini ha aperto la seduta dedicata al Rapporto annuale sul fenomeno della violenza contro le donne. "Una malattia cresciuta nell'ombra del Covid - ha detto Latini - da contrastare con una battaglia di civiltà per garantire l'affermazione della persona. Un risultato da perseguire quotidianamente, altrimenti prevarrà l'imbarbarimento". L'attenzione sul fenomeno "deve rimanere molto alta", ha ribadito la presidente della Commissione regionale pari opportunità Maria Lina Vitturini. Hanno preso la parola Patrizia Peroni, vice questore di Macerata e referente Polizia di Stato per il Forum regionale contro la violenza di genere, Anna Maria Repice, avvocata del Foro di Ancona e componente della Commissione regionale pari opportunità, e Federica Guercio, psicologa consigliera presso l'Ordine degli Psicologi della Regione Marche. Nei loro interventi il racconto in prima linea di fatti di cronaca che confermano la necessità di "invertire la rotta" con un lavoro in rete. Ida Creopolo, Fiorella Scarponi, Simona Purceddo e Rosina Carsetti: sono i nomi delle vittime di femminicidio nelle Marche nel 2020 che Elena Leonardi, presidente della Commissione Sanità e relatrice di maggioranza, ha voluto scandire in Aula. Previsto dalla Legge regionale del 2008, il rapporto documenta i dati dei 5 Centri antiviolenza, uno per provincia, incrociati con quelli del sistema sanitario: rispetto al 2019, si registra un aumento delle donne che si sono rivolte per la prima volta ai Cav, passate da 471 a 483. Sono donne prevalentemente di origine italiana (325, ossia il 67,2%, contro le 142 straniere), residenti nelle Marche (442 casi, 91,2%), di età compresa prevalentemente tra i 30 e 49 anni (63,7%). I figli che vivono in un contesto familiare in cui si registrano comportamenti violenti sono 595 e delle 483 donne vittime di violenze il 39% vive con i figli minorenni. (ANSA).