A Jesi (66), Senigallia (42), Fabriano (9). 9 ospedalizzati (7%)
Nella lotta al Covid-19 l'Area Vasta 2, della provincia di Ancona, è impegnata su più fronti: vaccinazioni nei Punti Vaccinali di Popolazione, open day e camper vaccinali, aree dedicate ai pazienti Covid negli ospedali ma anche somministrazione di anticorpi monoclonali (molecole biologiche che agiscono con lo stesso principio di reazione del sistema immunitario a una aggressione esterna; in grado di riconoscere, legare e neutralizzare in maniera specifica un determinato antigene): sono 117 le persone a cui sono stati somministrati nei presidi di Jesi (66), Senigallia (42) e Fabriano (9).
All'ospedale di Jesi, nell'Uoc di Medicina interna, dal 19 marzo le infusioni hanno riguardato 66 pazienti, tutti con uno o più sintomi Covid (febbre, tosse astenia ecc.), di cui 43 negli ultimi tre mesi: 41 donne e 25 uomini tra i 41 e i 100 anni (età media 73) tra cui 41 vaccinati e 25 non vaccinati; solo paziente ha avuto un effetto collaterale (ipertensione). Nel 50% dei casi si sono negativizzati al tampone dopo 7-10 giorni ma la media è di 17 giorni. E' stato necessario il ricovero in ospedale di cinque pazienti (7% del totale). L'intervallo medio tra seconda dose di vaccino e reinfezione è stata di 6,15 mesi.
A Senigallia, nell'Uo di Medicina interna, 'trattate' 42 persone con monoclonali ma nelle ultime settimane le richieste sono in crescita. Per due dei pazienti (non vaccinati) è stata necessaria l'ospedalizzazione dopo l'infusione. Il follow up avviene con contatto telefonico, con Usca e medici di medicina generale, a breve attivo teleconsulto.
A Fabriano in totale anticorpi monoclonali somministrati a nove pazienti (8 tra il 27 marzo e il 27 aprile, 1 a settembre): si tratta di sei uomini e due donne di età compresa tra 50 e 76 anni, con comorbidità tra cui patologie oncologiche, cardiovascolari, obesità grave e diabete. In due casi è stato necessario ricoverarli in ospedale: in un uomo si è assistito a un peggioramento del quadro respiratorio a 24ore dall'infusione e poi è deceduto per infarto miocardico nei giorni successivi.
Un secondo paziente maschio, con patologia oncologica metastatica è stato ricoverato per cure di supporto. A settembre la nona ad un 85enne. (ANSA).