Cultura: Consiglio Marche, ok a Piano Triennale 2021-2023

Marche

Acquaroli, per futuro settore. Pd, no discontinuità e confronto

   Via libera a maggioranza al Piano triennale della Cultura 2021-2023: l'atto amministrativo, a iniziativa della Giunta regionale ha ottenuto 19 voti favorevoli, otto i contrari (Pd) e astenute le due consigliere del M5s. Relatori del provvedimento i consiglieri Carlo Ciccioli (Fdi), per la maggioranza, e Marta Ruggeri (M5s), per la minoranza. Il provvedimento definisce strategie e interventi in tutti gli ambiti collegati cultura e valorizzazione del patrimonio in "compromesso tra azione pubblica e privata".
    Il documento è composto da quattro parti: il quadro normativo di riferimento, progetti speciali e multidisciplinari (borghi storici, celebrazioni di personaggi illustri, eventi espositivi), interventi sui sistemi culturali (es. Innova Teatri) e l'interazione della promozione culturale con altri settori, educativo, volontariato e welfare. Il voto finale è giunto al termine di un lungo dibattito, chiuso dall'intervento del Presidente della Giunta regionale, Francesco Acquaroli, e dell'assessora alla Cultura, Giorgia Latini. Il piano vuole dare nuove opportunità agli operatori marchigiani della cultura, anche emergenti e, più in particolare, i giovani del cratere sismico, promuove un ruolo più forte dei Comuni nell'attuazione di una propria programmazione culturale con l'impegno alla valorizzazione del patrimonio culturale diffuso.
    Molto critico il Pd che ha lamentato l'assenza di una linea direttiva forte e di veri elementi innovativi rispetto a un impianto 'base' legato a misure già esistenti, ha contestato la divisione tra cultura e turismo, un "ritorno al passato' nella cultura dell'assistenzialismo" e la carenza di coinvolgimento delle categorie interessate.
    Critiche respinte dalla maggioranza di centrodestra. Giudizio positivo del presidente Acquaroli che ha ricordato l'anno durissimo in particolare per il settore cultura e ha parlato di uno "strumento di partenza", di "un primo strumento su cui poter lavorare per il grande settore cultura, per ricostruire una visione condivisa, che sappia valutare nel merito ogni fattispecie e legare la cultura e turismo". "Sono state messe in campo le risorse che avevamo per consentire al settore di guardare con speranza al futuro". (ANSA).
   

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