20-30 esami e 12-13 unità impegnate al giorno. No percorsi misti
Separare completamente i percorsi di pazienti Covid e non Covid a partire dagli accertamenti diagnostici in particolare la Tac, "punto di partenza per la direzione di cura e per la diagnosi". E' il principale obiettivo di una nuova Tac a 64 strati posizionata, tra le poche in Italia, all'interno di una struttura container davanti al Pronto Soccorso degli Ospedali Riuniti di Ancona e collegata con l'ospedale, al centro del percorso d'ingresso e uscita delle ambulanze. Il macchinario sarà attivo da oggi pomeriggio, h24: per farlo funzionare, garantendo 20-30 esami diagnostici al giorno per pazienti Covid, saranno diverse squadre composte da un medico radiologo, da un tecnico di radiologia e da un infermiere.
Il nuovo macchinario in funzione (150mila euro di costo di locazione e lo scopo dell'azione sono stati presentatati da Michele Caporossi, direttore generale degli Ospedali Riuniti, da Arturo Pasqualucci (direttore sanitario) e da Andrea Giovagnoni (direttore Dipartimento Scienze Radiologiche). Presenti anche i dott. Aldo Salvi, direttore del Dipartimento d'Emergenza e Susanna Contucci, primario del Pronto soccorso. Proprio il Pronto soccorso è stato particolarmente sotto pressione di recente con ambulanze in fila per ore prima di 'ricoverare' i pazienti anche per la carenza al Ps di erogatori d'ossigeno in un momento particolarmente intenso di afflusso di pazienti.
Il prof. Giovagnoni ha sottolineato il lavoro incessante anche dei medici e sanitari della radiologia, per la quale sono state raddoppiate le squadre per garantire l'assistenza. La Radiologia, ha osservato, è il "punto di partenza per scegliere strada e la terapia per i pazienti, per dare una prognosi". Le condizioni di lavoro in area Covid sono molto difficili: per far 'respirare' il personale si è deciso di impiegarlo (i quattro turni sono da sei ore compreso il notturno) in alternanza tre ore 'sporco', cioè su pazienti Covid, e tre ore pulito. (ANSA).