L'omicidio-suicidio a Novilara
Ha atteso che le figlie (di 13 e 7 anni) fossero a scuola per presentarsi a casa della moglie, una casa in cui non poteva rientrare dato che aveva un divieto di avvicinamento, conseguente a varie denunce per maltrattamenti in famiglia. Marito e moglie, separati di fatto, hanno litigato e lui l'ha colpita alla gola con due coltelli da cucina, trovati sul posto. Poi si è allontanato ed è andato verso le mura storiche del paese, da dove si è gettato da un'altezza di 15 metri. Soccorso dal 118 è morto poco dopo in ospedale. Solo quando i carabinieri sono andati a casa per avvisare la famiglia, hanno scoperto il cadavere della donna, a terra in un lago di sangue tra cucina e tinello. Un omicidio-suicidio che sembra seguire un copione visto già troppe volte e che ha scosso il piccolo borgo di Novilara, alle porte di Pesaro. Protagonisti un operaio marocchino di 44 anni Chouaye Mourad e la moglie di 41, Simona Porceddu, di origini sarde, ma divenuta cittadina marocchina per matrimonio, casalinga. Lui, una persona "che si presentava bene" e con un lavoro stabile, dicono in paese, ma che aveva vari precedenti per droga. Era uscito di carcere una quindicina di giorni fa, dopo avere scontato una condanna per reati di questo tipo. Ma in carcere c'era finito anche perché a febbraio era arrivata l'ennesima denuncia da parte di lei: lui l'aveva picchiata, mentre si trovava in casa ai domiciliari. Una volta fuori dal carcere, Mourad era andato ad abitare con i due figli gemelli, di 23 anni, avuti da un precedente matrimonio, che vivono anche loro a Novilara.
Ufficialmente non erano in corso procedure per la separazione legale, ma i due erano separati di fatto e la convivenza sembrava impossibile, dopo le percosse, i maltrattamenti, i litigi e le denunce. Intorno alle 13 lui si è presentato a casa: non si sa che cosa sia successo. I vicini hanno sentito le voci alte di un litigio, come però era accaduto spesso in passato, e non ci hanno fatto caso. Al culmine del diverbio Mourad ha preso due coltelli che erano in cucina con i quali l'ha colpita. Poi è fuggito, lasciando la moglie morta a terra e i due coltelli sporchi di sangue. Un percorso breve: Novilara è un piccolo paese, noto per l'area archeologica, fino al volo dalle mura storiche. Sotto c'erano delle auto, dei passanti si sono accorti di quello che era successo e hanno chiamato i soccorsi. Mourad era in stato di incoscienza, probabilmente in coma ed è morto dopo l'arrivo in ospedale. Così quello che aveva fatto prima di uccidersi, l'omicidio della moglie, lo hanno scoperto i carabinieri solo un paio d'ore dopo.
Le figlie della coppia erano a scuola
L'omicidio-suicidio è avvenuto intorno alle 13, quando le figlie della coppia erano a scuola, ma è stato scoperto solo nel pomeriggio, quando è stato scoperto il cadavere dell'uomo e i carabinieri si sono recati a casa per avvisare la moglie: l'hanno trovata a terra, sgozzata. Da quanto si è appreso, i militari hanno ritrovato in cucina almeno due coltelli sporchi di sangue. L'uomo, di 44 anni, era uscito due settimane fa dal carcere, dopo aver scontato una pena per reati legati alla droga.
L'uomo aveva un divieto di avvicinamento alla moglie
Era noto alle forze dell'ordine, perché gli era stato notificato un divieto di avvicinamento alla moglie, dopo alcune denunce per maltrattamenti in famiglia; viveva, infatti, in una casa nello stesso borgo di Novilara insieme ai due figli avuti da un'altra donna. I figli della coppia, di 7 e 13 anni, sono stati prelevati dai servizi sociali del comune di Pesaro all'uscita della scuola, in modo che non potessero rientrare nella casa in Strada Sant'Egidio. Nell'abitazione c'era anche un cane, che è stato sedato da un veterinario. Gli inquirenti, coordinati dal pm Silvia Cecchi, indagano sulle cause dell'omicidio-suicidio. Da una prima ricostruzione dei fatti, l'uomo, dopo aver ucciso la moglie, ha raggiunto le mura antiche del borgo di Novilara e si è gettato: quando lo hanno soccorso era ancora in vita, ma è morto in ospedale.
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