Processo appello ad Ancona per uccisione 18/enne nel 2018
(ANSA) - ANCONA, 14 OTT - "Un giorno vorrei parlarci, deve dirmi, guardandomi negli occhi, cos'è successo e dire chi sono i suoi complici". Così ad Ancona Alessandra Verni, la madre di Pamela Mastropietro, la 18enne romana uccisa e fatta a pezzi a Macerata il 30 gennaio 2018, prima del processo id'appello a carico di Innocent Oseghale, 32 anni, nigeriano, condannato in primo grado all'ergastolo per omicidio volontario aggravato dalla violenza sessuale, distruzione e occultamento di cadavere.
L'imputato, difeso dagli avvocati Simone Matraxia e Umberto Gramenzi, sostiene di non aver ucciso Pamela e che la giovane morì di overdose, pur ammettendo di averne fatto a pezzi il corpo, nasconto dentro due trolley poi abbandonati in campagna.
"Dice di essere pentito, piange? Anch'io piango ma non sono come lui, - aggiunge Verni - non riuscirei mai a fare del male a una persona. Deve parlarmi guardandomi negli occhi, dire quello che è successo, indicare i complici, altrimenti non ci credo".
E' ora in corso la requisitoria del procuratore generale Sergio Sottani. (ANSA).