Raccolta firme da maggio. Bonvicini, applicare legge nazionale
Otto ginecologi su dieci non praticano l'interruzione volontaria di gravidanza nelle Marche, di 1.504 interventi solo il 61% è effettuato nella provincia di residenza, su 17 strutture viene praticata in 12. Dati che, secondo +Europa Marche, mostrano come il diritto delle donne all'aborto sancito dalla L. 194 sia messo in discussione. Da qui l'intenzione di presentare una proposta di legge regionale di iniziativa popolare per un "aborto al sicuro": prevede, tra le altre misure, soluzioni per superare il conflitto tra diritto dei medici obiettori e applicazione della 194, un centro di informazione e coordinamento, diffusione capillare della pillola Ru486. Dopo il vaglio degli uffici regionali, partirà una raccolta di 5mila firme il 22 maggio per l'approdo in Consiglio.
L'iniziativa, che ne segue una analoga in Lombardia, è stata presentata ad Ancona dalla presidente dei Radicali Italiani Barbara Bonvicini, dal parlamentare di +Europa Riccardo Magi e da Mattia Morbidoni, coordinatore +Europa Centro Marche.