Intervento Maria Romanò sorella Attilio ucciso a Napoli nel 2005
Quasi 3mila persone, soprattutto studenti provenienti da tutte le Marche, hanno aderito alla "Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime delle mafie" organizzata dall'associazione Libera a Senigallia. Un corteo, partito dal piazzale della Libertà davanti alla Rotonda, ha sfilato fino in centro storico dove sono intervenute diverse autorità, tra cui il presidente del Consiglio regionale Antonio Mastrovincenzo, e i familiari di Attilio Romanò, il giovane 29enne ucciso dalla camorra per uno scambio di persona il 24 gennaio 2005. "C'è un legame forte tra Napoli e Senigallia - ha detto la sorella Maria prima della lettura dei nomi delle vittime innocenti - Un legame che urla il nostro no alle mafie e siamo orgogliosi che il presidio locale di Libera sia intitolato a mio fratello". Il primo luglio prossimo, ha annunciato, inizierà il processo d'appello bis contro il superboss Marco Di Lauro, accusato di essere il mandante della spedizione in cui venne ucciso Romanò.