Due anni dopo 1.500 cantieri,servono strumenti semplificazione
(ANSA) - ANCONA, 29 OTT - Oltre 1.500 cantieri aperti nelle Marche, sia nel pubblico che nel privato, per la ricostruzione degli edifici, delle attività produttive e delle infrastrutture, per restituire alle popolazioni gli spazi e le condizioni che stanno consentendo di tornare nei territori di appartenenza. "A due anni dal sisma - spiega il presidente della Regione Luca Ceriscioli - si sta concludendo lo stato di emergenza, previsto fino a dicembre e che probabilmente verrà prorogato. La Regione ha ora lo sguardo rivolto alla ricostruzione". Su un totale di 348 milioni di contributi assegnati alle quattro Regioni terremotate, le Marche hanno assunto impegni finanziari per 240 milioni di euro". "Quella delle Marche è stata una emergenza di carattere eccezionale, perché - ricorda Ceriscioli - ha coinvolto un terzo del territorio"; Delocalizzazione delle attività produttive (322 cantieri aperti) e edilizia scolastica i fattori che favoriscono il ritorno delle popolazioni. Ma "servono strumenti per semplificate la ricostruzione".
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