Crescono gli investimenti del Gruppo per rafforzare la propria solidità, forte dei risultati e dei traguardi record raggiunti negli ultimi anni. L’impegno per la decarbonizzazione, l’elettrificazione dei consumi, lo sviluppo delle rinnovabili e la chiusura del ciclo dei rifiuti nel nuovo Piano strategico 2024-2035. Sul piatto 22 miliardi di euro, con la sostenibilità e lo sviluppo future-fit a fare da guida
La transizione ecologica al centro di un percorso che arriva fino al 2035: 12 anni per accompagnare l’Italia verso la decarbonizzazione, l’elettrificazione dei consumi, lo sviluppo delle rinnovabili, una maggiore efficienza nella chiusura del ciclo dei rifiuti e dell’acqua. Progetti ambiziosi per arrivare preparati al 2050, anno entro cui l’Unione Europea dovrebbe raggiungere la neutralità climatica. Con 22 miliardi di investimenti – di cui 6 per l’economia circolare e 16 per la transizione energetica - A2A è pronta a dare il proprio contributo: un impegno messo nero su bianco nel nuovo Piano Strategico 2024-2035, focalizzato su infrastrutture, persone e imprese, decarbonizzazione e sviluppo future-fit.
Crescono gli investimenti di A2A
Archiviando un 2023 da record e forte dei risultati già raggiunti nei primi tre anni del Piano 2021-2030, il Gruppo A2A ha tagliato in anticipo il traguardo per obiettivi industriali ed economici – con oltre il 70% degli investimenti previsti entro il 2030 autorizzato o già in corso di realizzazione – e ha deciso di rilanciare un nuovo Piano al 2035, fissando una tappa intermedia rispetto al net zero previsto per il 2050. “Abbiamo aumentato gli investimenti a 22 miliardi, di cui il 44% destinati a business con bassa volatilità, per infrastrutture dedicate all’economia circolare e alla transizione energetica che si confermano i pilastri della nostra strategia”, spiega Renato Mazzoncini, Amministratore Delegato di A2A. In questo contesto di lungo periodo, aggiunge, “Si inquadra anche l’operazione straordinaria da 1,2 miliardi di euro per l’ampliamento della rete elettrica, che consentirà di raggiungere una RAB di 3,4 miliardi nel 2035 consolidando la nostra posizione come secondo operatore italiano e tra i primi in Europa per energia elettrica distribuita. Saremo in grado di creare valore sostenibile assicurando solidità finanziaria e rendimenti ai nostri azionisti”. In numeri, il Piano Strategico 2024-2035 prevede di portare l’EBITDA a 2,2 miliardi nel 2026 e superiore a 3,2 miliardi nel 2035. Si punta a un dividendo in crescita del 3% all'anno.
Sostenibilità come indirizzo strategico e per generare valore
Tutto è parte della visione di A2A come Life Company a rafforzare l’impegno e l’assunzione di responsabilità in un quadro in cui cambiamento climatico, inquinamento e spreco di risorse incidono sulla qualità della vita. Nel nuovo Piano strategico la sostenibilità ha una doppia veste: indirizzo strategico e mezzo per generare valore ambientale, sociale ed economico-finanziario. È in quest’ottica che emerge con forza uno dei punti chiave: la realizzazione di infrastrutture sui territori per coinvolgere e supportare persone e imprese nel percorso di transizione energetica e verso l’adesione a modelli virtuosi di economia circolare.
Decarbonizzazione e sviluppo in logica future-fit
Centrale è poi la decarbonizzazione. Confermato l’obiettivo al 2030 già inserito nel primo Piano decennale, il target viene rafforzato al 2035: si prevede una riduzione del fattore emissivo complessivo di Gruppo del 65% rispetto al valore del 2017. Come arrivarci? Ad esempio attraverso la diminuzione della generazione da cicli combinati (CCGT), l’avvio di un impianto di Carbon Capture e l’azzeramento delle emissioni indirette per l’acquisto di energia. Un altro elemento chiave del Piano è lo sviluppo in logica future-fit, andando quindi ad allineare gli investimenti ai principali macrotrend di mercato e ottimizzando il rischio-rendimento, puntando sui business che guideranno il futuro del settore. Si va – soltanto per citare qualche opportunità - dallo sviluppo delle rinnovabili alle tecnologie per catturare e riutilizzare la CO2 (CCUS), dall’e-mobility al ciclo idrico. Sulle attività future-fit si concentra circa il 90% dei CAPEX (Capital Expenditures) cumulati previsti nel Piano. Al 2035 genereranno la stessa percentuale dell’EBITDA del Gruppo.
Circolarità di materia ed energia: i rifiuti, la tutela della risorsa idrica, l’elettrificazione dei consumi
I sei miliardi di euro di investimenti nell’ambito dell’economia circolare riguarderanno il trattamento e la chiusura del ciclo dei rifiuti, il ciclo idrico integrato e il teleriscaldamento. Guardando in particolare al settore ambientale, A2A arriverà a trattare più di 7 milioni di tonnellate di rifiuti nel 2035 (dai 5,5 del 2023), grazie alla realizzazione di nuove infrastrutture e al potenziamento di quelle già esistenti dedicate sia ai rifiuti urbani che quelli industriali. Per questo i miliardi previsti sono 4. C’è poi il tema della chiusura del ciclo - con la trasformazione in prodotti End-of Waste nelle filiere di legno, plastica, ceneri, vetro, carta e compost – e il trattamento dei rifiuti industriali. Inoltre per la tutela della risorsa idrica sono previsti 700 milioni di euro in arco piano. A2A lavora anche per favorire l’elettrificazione dei consumi e aumentare la produzione di energia verde. Sul tavolo ci sono 16 miliardi di euro che copriranno lo sviluppo delle rinnovabili, dell’energia flessibile e della rete di distribuzione elettrica. In quest’ultimo ambito A2A crescerà grazie a un’operazione straordinaria da circa 1,2 miliardi di euro, per l’acquisizione di gran parte della rete della provincia di Milano e della Valtrompia: 17mila chilometri di rete elettrica che interesserà 800mila POD e 60 cabine primarie. L’operazione - particolarmente strategica per il Gruppo perchè focalizzata su asset future-fit in linea con la Tassonomia UE, in territori contigui a quelli già gestiti e in cui è possibile attivare sinergie operative - permetterà di realizzare maggiori investimenti per circa 1,4 miliardi di euro entro il 2035 sulla rete di distribuzione elettrica.