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Giornata internazionale della Montagna 2022: cosa sapere

Ambiente
©Ansa

La ricorrenza cade ogni anno l’11 dicembre. Si punta ad alzare l'attenzione sui luoghi montani e sulle comunità che li costituiscono. Quest'anno il tema scelto è "Women move mountains" (le donne muovono montagne)

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La Giornata Internazionale della Montagna cade ogni anno l’11 dicembre. La ricorrenza parte da lontano, dal 1992, con l’adozione del capitolo 13 dell’Agenda 21 “Managing Fragile Ecosystems: Sustainable Mountain Development” in occasione della Conferenza delle Nazioni Unite sull’ambiente e lo sviluppo. Inoltre, va ricordato che, proprio l’anno che sta per concludersi, il 2022, è stato dichiarato dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite l’Anno Internazionale delle Montagne. 

 

“Women move mountains”

La Giornata ha lo scopo di fare crescere l’interesse e la consapevolezza nei confronti della montagna e della sua importanza nella vita dell’uomo. Si punta inoltre a costruire sodalizi che possano portare nuove opportunità alle persone di montagna e a tutti gli ambienti montani del mondo. Il tema di quest’anno è “Women move mountains” (le donne muovono montagne). “Le donne hanno un ruolo importantissimo nella protezione dell’ambiente montano e nello sviluppo sociale ed economico. Spesso sono loro le prime ‘amministratrici’ delle risorse montane, guardiane della biodiversità, custodi di tradizioni, della cultura locale ed esperte di medicina tradizionale”, spiega l’Onu. "Come coltivatrici, venditrici, business women, artigiane, imprenditrici, e leader di comunità, le ragazze e le donne di montagna, in particolare nelle aree rurali, hanno il potenziale per essere le principali attrici del cambiamento”.

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Il 2022 “anno nero” dei ghiacciai

E proprio per la ricorrenza dell’11 dicembre, Legambiente e il Comitato Glaciologico Italiano hanno presentato il report finale “Carovana dei ghiacciai”.  Il 2022 viene descritto come un “anno nero” per i ghiacciai alpini. Nelle Alpi Occidentali si registra in media un arretramento frontale annuale di circa 40 metri. Tra i “sorvegliati speciali” i ghiacciai del Gran Paradiso con un arretramento frontale di 200 metri e i ghiacciai Planpincieux e Grandes Jorasses in Val Ferret (Aosta) per il rischio di crolli di ghiaccio.  Nell'ultimo anno i giganti bianchi hanno poi dovuto fare i conti con un'estate caldissima, caratterizzata da intense ondate di calore, record di temperature per il Nord Italia e siccità estrema. Si pensi che, a fine luglio, Meteo Suisse ha registrato lo zero termico sulle Alpi svizzere a 5.184 metri, numeri del tutto insoliti considerato che normalmente, nel mese di agosto, la quota dello zero termico si dovrebbe aggirare sui 3500 metri. Legambiente ha quindi lanciato le proposte di policy di adattamento delle aree montane per la gestione delle acque e i rischi causati da fenomeni meteorologici estremi. L’associazione ha spiegato: "Nell’anno più drammatico per l’ambiente è fondamentale che il governo Meloni approvi entro fine anno il Piano di adattamento climatico e provveda alla sua attuazione". 

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