Mamme No Pfas e Greenpeace: sono contaminati alcuni alimenti coltivati

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Mamme No Pfas e Greenpeace denunciano nel Veneto: "C'è veleno negli alimenti coltivati. La Regione faccia un monitoraggio e aggiorni i dati". Le associazioni chiedono la riduzione dell'inquinamento e rilevamenti sulla contaminazione delle acque non potabili 

La crociata ecologista avviata dalle Mamme No Pfas e Greenpeace porta i suoi effetti. Dopo anni di richieste disattese e una battaglia legale avviata con la Regione Veneto che per anni -stando alle associazioni- avrebbe negato l'accesso ai dati. Rilevazioni che segnalano delle criticità  sulla presenza di sostanze perfluoroalchiliche (Pfas) negli alimenti di origine vegetale e animale coltivati in zona rossa, l’area del Veneto più contaminata da queste sostanze chimiche pericolose. I dati non sono aggiornati ma si riferiscono alle analisi commissionate dalla Regione tra il 2016 e il 2017. Numerosi alimenti tuttavia sono stati riscontrati contaminati da composti chimici e di recente applicazione industriale. Mamme No Pfas e Greenpeace hanno evidenziato che nelle analisi mancano frutti come mele e kiwi ma pure grano e soia. La zona geografica selezionata non include tra l'altro l’area arancione e altre zone toccate dalla contaminazione delle falde.  

La denuncia di Mamme No Pfas e Greenpeace 

"Nonostante i valori allarmanti, dal 2017 la Regione Veneto non ha effettuato ulteriori monitoraggi né intrapreso azioni risolutive per azzerare l’inquinamento e ridurre, almeno progressivamente, la contaminazione delle acque non destinate all’uso potabile" Sono gravissime le accuse che vengono mosse dalle due associazioni. Per esse, la Regione avrebbe finora ignorato un rischio che viene calcolato esistente per l’intera comunità nazionale e non solo, visto che alcuni di questi alimenti potrebbero essere venduti anche all’estero. "Si tratta di mancanze intollerabili: chi è responsabile della salute pubblica ha il dovere di fare tutto il possibile per affrontare concretamente un problema sanitario così rilevante" dichiarano Mamme No Pfas e Greenpeace. 

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