Quali sono i punti di forza del nostro Paese? Ce lo dice il rapporto "L'Italia in 10 selfie 2021" che anche quest'anno drammatico segnato dalla pandemia, fotografa, a partire dai rapporti della Fondazione Symbola, le aree virtuose del nostro Paese
È un Paese che sa ben vedere i propri difetti, l'Italia. Faticando invece a mettere a fuoco i suoi punti di forza. Lo ha fatto Fondazione Symbola scattando al nostro Paese 10 selfie inediti perché finalmente virtuosi. Fotografie che spezzano la consuetudine di assegnare forse troppo spesso la maglia nera all'Italia che il rapporto, invece, definisce super potenza in tema di economia circolare.
A dispetto di quel che molti pensano, siamo il Paese europeo con la più alta percentuale di riciclo sulla totalità dei rifiuti: il 79,3 %, un’incidenza quasi doppia rispetto alla media Ue (39,2%) e superiore a Francia (55,8%), Regno Unito (50,5%), Spagna (43,5%), Germania al (42,7%), con un risparmio annuale pari a 23 mln di tonnellate di petrolio e a 63 mln di tonnellate di CO2.
Siamo il più grande operatore nel settore delle rinnovabili con Green power, controllata di Enel e i suoi 47 GW di capacità gestita, proveniente da impianti eolici, solari, geotermici e idroelettrici e 432 mila imprese che hanno investito in prodotti e tecnologie green.
E ancora, grazie al numero di brevetti ambientali depositati, basse emissioni di CO2 e rigorose politiche ambientali l'Italia si posiziona al 2° posto nel mondo nel Green Complexity Index, dopo la Germania e seguita da USA, Austria, Danimarca e Cina.
Altro dato forse poco noto: la nostra agricoltura è tra le più sostenibili in Europa, con una quantità di emissioni pari a 30 mln di tonnellate di CO2 equivalenti, nettamente inferiori a quelle di Francia (76 mln), Germania (66 mln), Regno Unito (41 mln) e Spagna (39 mln).
Con un virus che continua a correre, farà piacere sapere che nel settore farmaceutico l’Italia conferma un ruolo di leadership per produzione con 32,2 miliardi di euro (2018), subito dopo la Germania con 32,9 mld euro, seguita da Francia (23,2), Regno Unito e Spagna, registrando nel 2019 un valore in crescita pari a 34 mld di euro anche grazie alla crescita dell’export.