Svolta green di Carlsberg: ecco le prime bottiglie di birra fatte di carta

Ambiente

Forse in futuro berremo birra da contenitori in fibra di legno. Il progetto punta a creare una bottiglia 100% eco-compatibile. L'azienda lavora al progetto da quattro anni: "Anche l’impatto della produzione sarà molto basso"

Che sia “da 33” o “da 66”, la birra in bottiglia di vetro potrebbe diventare un ricordo. La Carlsberg, tra i primi produttori di birra al mondo, ha presentato il 10 ottobre scorso un contenitore in fibra di legno, completamente biodegradabile. Due i prototipi mostrati dal colosso danese: uno completamente rivestito da un sottile film di plastica riciclata, l’altro da un materiale di origine naturale.

Il prototipo di bottiglia

“Green Fiber Bottle” è il nome della bottiglia presentata da Carlsberg che lavora al progetto dal 2015, insieme agli esperti di EcoXpac, alla società di confezionamento BillerudKorsnäs e ai ricercatori post-dottorato dell’Università tecnica di Danimarca, supportati da Innovation Fund Denmark. Il progetto dell’azienda danese non sembra solo un’idea peregrina. Ha infatti fondato Paboco, società di bottiglie di carta nata da una joint venture tra BillerudKorsnäs e lo specialista di produzione di bottiglie Alpla.

La politica ambientale di Carlsberg

Quanto al processo di produzione della bottiglia eco-friendly: “L’impatto sulla produzione è molto basso, perché l’energia e l’efficienza della tecnologia che stiamo utilizzando riducono le emissioni di carbonio rispetto ad altri processi produttivi” dice Myriam Shingleton, vicepresidente dello sviluppo del gruppo Carlsberg. Per l’azienda dal marchio verde, non è la prima iniziativa per darsi un’immagine più green. L’anno scorso, infatti, la società ha smesso di usare gli anelli di plastica per tenere uniti i six pack di lattine di birra. Gli oggetti infatti finiscono spesso nei mari, intrappolando volatili e animali acquatici.

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