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Legambiente, Goletta Verde 2019: il 36% di mari e laghi è inquinato

Ambiente

Dall’annuale monitoraggio compiuto dall’associazione ambientalista emerge una situazione critica in un punto su tre tra quelli analizzati. In cattivo stato di salute soprattutto le coste del Sud, ma non va meglio nei bacini lacustri

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Il grande nemico di mare e laghi italiani è la cattiva depurazione. A causa sua, risulta inquinato o fortemente inquinato più di un punto ogni tre sia lungo le coste che nei bacini lacustri. A dipingere questo quadro poco edificante è l’annuale monitoraggio di Goletta Verde e Goletta dei Laghi 2019, promosso da Legambiente.

Il problema pincipale: i depuratori

Nel dettaglio, più di un punto su tre (il 36%) tra i 262 campionati lungo le coste di quindici regioni italiane presenta forti criticità, con valori di inquinanti oltre i limiti di legge (di questi il 29% sono stati giudicati risultati fortemente inquinati, il 7% inquinati). Lo studio di Legambiente rileva come in molte regioni del Sud - Sicilia, Campania e Calabria su tutte – la situazione sia preoccupante. In queste zone persistono le criticità storiche legate all'assenza di impianti di depurazione e di allacciamento alla rete fognaria. Al centro del monitoraggio scientifico ci sono come sempre i punti critici e le situazioni sospette segnalati dai cittadini. Il 51% dei campionamenti, 135 su 262 punti, è stato eseguito presso foci di fiumi e torrenti, fossi o canali, risultando inquinato nel 62% dei casi. Il 49% presso spiagge con situazioni sospette invece hanno rilevato cariche batteriche elevate solo nell’8% dei prelievi e delle analisi eseguite. Inoltre, dei rifiuti che galleggiano nel mare italiano, sottolinea Legambiente, il 40% è plastica usa e getta. Non va meglio nei bacini lacustri, dove Legambiente, con Goletta dei Laghi, ha riscontrato criticità nelle stesse proporzioni: è inquinato un punto su tre rispetto agli 83 punti monitorati in 19 laghi italiani.

I costi della mancata depurazione

Oltre ai rischi di balneazione, denuncia l'associazione ambientalista, "il mancato completamento della rete fognaria e la depurazione delle acque reflue costa già oggi all'Italia decine di milioni di euro all'anno, ma i costi sono destinati a crescere". "Piuttosto che pagare multe salatissime all'Ue investiamo i soldi dei cittadini nella più grande opera pubblica che serve al Paese" è l'appello di Legambiente. Fino ad ora, la mancata depurazione è costata all’Italia una prima multa europea da 25 milioni di euro a cui si sommano circa 30 milioni per ogni semestre di ritardo nella messa a norma dei sistemi di depurazione.