Regno Unito, nascite da record per le albanelle reali

Ambiente

Si tratta di una delle specie di uccelli più a rischio in Gran Bretagna, vittima molto spesso della caccia illegale. Negli ultimi due anni sono cresciuti 81 pulcini, più del totale dei 5 anni precedenti

Il Regno Unito ha fatto registrare quest’anno un numero-record di piccoli di albanella reale allevati con successo. Questa specie è una delle più a rischio nel Regno Unito, a causa in particolare della caccia illegale che ne sta minando la sopravvivenza. Nel corso degli ultimi due anni, secondo i dati rivelati dall’agenzia governativa Natural England, sarebbero stati fatti crescere con successo 81 pulcini, una cifra che ha superato l’ammontare totale dei cinque anni precedenti (55).

Stagione riproduttiva da record

In Inghilterra questa è stata definita una stagione da record per quanto riguarda i numeri dell’albanella reale, una delle specie di uccelli più a rischio del Regno Unito. E se il numero di pulcini allevati con successo negli ultimi due anni ha superato il totale dei cinque precedenti, quest’anno i 47 neonati della specie hanno anche superato il precedente record di 46, fissato nel 2006. Il presidente di Natural England, Tony Juniper, ha accolto positivamente i numeri di questo 2019, ma ha avvertito, allo stesso tempo, che sono ancora lontani da quelli che dovrebbero essere. Nel 2019, inoltre, sono nati piccoli di albanella in un'area di Inghilterra più vasta: dal Northumberland, allo Yorkshire Dales, passando per Nidderdale, Derbyshire e Lancashire.

Le minacce per la specie

L’albanella reale è una delle specie più minacciate del Regno Unito. Molti dei piccoli nati nel 2019, a tal proposito, sono stati dotati di etichette monitorabili tramite circuito satellitare allo scopo di conoscerne il comportamento e individuare le minacce principali per gli esemplari. Stando ai primi dati raccolti da Natural England, effettivamente, l’albanella soffrirebbe di tassi di mortalità insolitamente alti, a causa in particolare delle uccisioni illegali dovute alla caccia. Una delle tecniche utilizzate dall’agenzia governativa per preservare la specie, applicata per la prima volta in questo 2019, è stata la "gestione della covata", che consiste nella rimozione dei piccoli dal loro nido per poi riportarli nell’area d’origine solo una volta che gli esemplari hanno raggiunto la maturità necessaria a difendersi da soli.

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