In Evidenza
Altre sezioni
altro

Per continuare la fruizione del contenuto ruota il dispositivo in posizione verticale

Stromboli, nel Medioevo tre tsunami originati dal vulcano

Ambiente
Un sottile strato di neve ricopre lo Stromboli (foto: Archivio Ansa)

Tra il 1343 e il 1456, un cedimento del fianco nord-occidentale del cratere vulcanico avrebbe provocato onde gigantesche nel mar Tirreno, causando la distruzione dei porti di Napoli e Amalfi

Condividi:

L'isola di Stromboli sarebbe stata la sorgente di tre grandi tsunami verificatisi in età medievale, tra il 1343 e il 1456. È quanto emerge da una nuova ricerca pubblicata su Scientific Reports della rivista Nature, alla quale ha preso parte anche l'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv). Gli eventi estremi sarebbero stati causati, secondo lo studio, da un cedimento del fianco nord-occidentale del vulcano.

Onde fino a Napoli

Il primo dei tre tsunami si sarebbe verificato nel 1343 e avrebbe causato la distruzione dei porti di Napoli e Amalfi. A raccontare l'eccezionale evento fu lo scrittore Francesco Petrarca, in missione come ambasciatore per conto di Papa Clemente VI, in una lettera nella quale descrisse lo tsunami come una violenta tempesta marina. Stando ai documenti prodotti dal poeta, il maremoto sarebbe avvenuto il 25 novembre del 1343 causando anche l'affondamento di numerose navi del porto di Napoli. Secondo i ricercatori, poi, gli altri due tsunami si sarebbero verificati nel 1392 e nel 1456.

La capacità distruttiva del vulcano

La capacità dell'Isola di Stromboli di produrre tsunami di piccola scala era già nota, ma quest'ultima ricerca "porta alla luce, per la prima volta, la capacità del vulcano di produrre, anche in tempi relativamente recenti, tsunami di scala nettamente superiore e potenzialmente in grado di raggiungere aree costiere anche molto distanti", spiega Antonella Bertagnini, vulcanologa dell'Ingv di Pisa e co-autrice del lavoro. L'identificazione di Stromboli come sorgente dei maremoti è stata possibile grazie ad un lavoro interdisciplinare che ha messo in campo competenze vulcanologiche e archeologiche. Per il momento i risultati di questa ricerca non avranno immediate implicazioni in merito agli aspetti di protezione civile: nonostante il pericolo di possibili tsunami generati dallo Stromboli nel Tirreno Meridionale, infatti, saranno necessari ulteriori studi finalizzati al riconoscimento e alla caratterizzazione di questo fenomeno su un periodo temporale più esteso, come si legge nel comunicato dell'Ingv.

Snodo del traffico navale

Oltre alla scoperta dei tre tsunami, lo studio dell'Ingv ha permesso di rivelare anche il ruolo che l'isola di Stromboli ricopriva nella prima metà del XIV secolo: un importante snodo del traffico navale dei crociati provenienti dalle coste italiane, spagnole e greche. L'Isola sarebbe stata abbandonata a partire dalla metà del 1300, proprio in seguito ai crolli connessi agli tsunami e a causa di una contemporanea e particolarmente intensa attività eruttiva del vulcano: il ripopolamento sarebbe cominciato solo alla fine del 1600.