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Inquinamento, miliardi di nanoplastiche anche nelle capesante

Ambiente
Capesante (Getty Images)

Secondo uno studio dell'università inglese di Plymouth, anche i molluschi atlantici sarebbero contaminati dai microscopici frammenti di polimeri assorbiti in mare

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Le nanoplastiche possono penetrare anche all'interno delle capesante atlantiche. Lo dimostra uno studio dell'università inglese di Plymouth, che ha esposto questi molluschi ai frammenti di polimeri in laboratorio, simulando l'inquinamento prodotto in mare dai rifiuti di plastica. L'esperimento ha provato che questi organismi incamerano i frammenti negli organi interni, dall'intestino al rene.

L'esperimento

In seguito all'esposizione (durata 6 ore) il team di ricerca, che ha redatto lo studio pubblicato sulla rivista Environmental Science & Technology, ha dimostrato la presenza di miliardi di nanoparticelle di plastica del diametro di 250 nanometri (0,00025 millimetri) nell'intestino delle capesante. Pezzi ancora più piccoli (20 nanometri, pari a 0,00002 millimetri) sono stati rinvenuti in tutto il corpo, dai reni alle branchie, ai muscoli dei molluschi. Mentre l'organismo era in grado di espellere quest'ultimo tipo di frammento, le nanoplastiche da 250 nanometri scomparivano dopo 48 giorni.

Rapidità di assorbimento

Da questo esperimento emerge la velocità di assorbimento delle nanoparticelle da parte dell'organismo marino: in poche ore inoltre vengono distribuite attraverso la maggior parte degli organi principali. "Comprendere se le particelle di plastica sono assorbite attraverso le membrane biologiche e si accumulano negli organi interni è fondamentale per valutare il rischio che tali particelle rappresentano, sia per l'organismo marino che per la salute umana", ha evidenziato Ted Henry, docente di Tossicologia ambientale all'Heriot-Watt University.