Giornata mondiale del rinoceronte: ucciso un esemplare ogni sette ore

Ambiente
Ian e John, i due rinoceronti bianchi ospitati a Zoom (foto: Bioparco Zoom di Torino)
Ian_John_ZOOM

Nata nel 2010 in Sud Africa, la ricorrenza si celebra ogni anno il 22 settembre per sensibilizzare l'opinione pubblica su una specie fortemente a rischio. Con l'attuale tasso di bracconaggio, infatti, potrebbero non esserci più rinoceronti entro il 2030

Il 22 settembre, ogni anno dal 2010, si celebra la Giornata mondiale del rinoceronte. L'evento rappresenta un'occasione per sensibilizzare l'opinione pubblica sul destino di una specie fortemente a rischio. Se i tassi di abbattimento da parte dei bracconieri dovessero continuare a salire al ritmo attuale di un'uccisione ogni sette ore potrebbero non esserci più rinoceronti nel loro habitat naturale entro il 2030.

Rinoceronte bianco a rischio

In Africa dal 2007 al 2016, secondo quanto scrive il Wwf, il bracconaggio al rinoceronte è aumentato del 9000%. Tra le specie che corrono il pericolo maggiore c'è il rinoceronte bianco che, non a caso, appartiene ai programmi EEP (European Endangered Species Programm) in quanto specie ad alto rischio estinzione a causa del crescente bracconaggio. Alla fine del 2017, secondo l'Unione internazionale per la conservazione della natura (IUCN), in natura erano rimasti solamente 20mila esemplari di rinoceronte bianco. Negli ultimi dieci anni sono stati uccisi più di 7245 rinoceronti africani. La situazione è degenerata nell’arco di pochissimi anni, dal 2010, passando dall'uccisione nel solo Sudafrica di circa 30 a circa 1028 esemplari nel 2017. "Se i tassi di abbattimento continuano a salire con lo stesso trend dell'ultimo periodo (1 rinoceronte ucciso ogni 7 ore) - spiega Valentina Isaja, responsabile Educational e Conservation del bioparco ZOOM Torino - in meno di 30 anni i rinoceronti bianchi saranno estinti nel loro habitat naturale e si potranno osservare e conoscere esclusivamente nelle strutture zoologiche".  

Il mercato globale del bracconaggio

Il bracconaggio è un vero e proprio mercato globale. Secondo le ultime stime, ammonterebbe ad una cifra tra i 70 e 213 miliardi di dollari l'anno. Si tratta del terzo mercato illegale più redditizio al mondo dopo il traffico di armi, di droga e di esseri umani. Il valore di un singolo corno di rinoceronte è di circa 90mila dollari al chilo contro gli 80mila dollari al chilo della cocaina. Il principale importatore di corni è il Vietnam che è il primo distributore nei mercato asiatici.

L'importanza delle strutture zoologiche

All'interno di un contesto difficile, però, emergono anche alcuni dati positivi. Ad esempio, dal 2016 al 2017 sono stati uccisi 30 rinoceronti in meno rispetto ai dati degli anni precedenti. "Può sembrare un numero esiguo - ha detto Valentina Isaja - ma in realtà è un grande successo che si è riusciti ad ottenere grazie alla collaborazione tra le strutture zoologiche come Zoom e le organizzazioni locali che lavorano in situ e che proteggono i rinoceronti nei loro luoghi d'origine". Il bioparco di Torino si impegna ormai da anni nella tutela dei rinoceronti "raccogliendo fondi destinati a sostenere progetti per la salvaguardia della specie in natura, la formazione dei rangers per il pattugliamento nei parchi nazionali, lo studio di metodologie e sistemi per la protezione dei rinoceronti".

Gli eventi a Torino

In occasione della Giornata mondiale, il bioparco ha ospitato il console del Sudafrica per Milano Andrew Adams e ha consegnato il ricavato della raccolta fondi lanciata dal bioparco a maggio con l'iniziativa "Adotta un rinoceronte", che ha permesso in soli quattro mesi di raccogliere tremila euro e di adottare 7 rinoceronti del parco Nazionale del Pilanesberg in Sudafrica. Nel weekend, numerose le attività e i laboratori dedicati a i bambini per conoscere, divertendosi, i rinoceronti e le cause del rischio della loro estinzione.  

Ambiente: I più letti