Dal pet monouso della raccolta differenziata ai red carpet. Ecco come nascono abiti riciclati al 100% ed ecosostenibili. LA GALLERY- VIDEO - SPECIALEdi Maria Teresa Squillaci
Condividi:
1/10
La nuova sfida della moda è la sostenibilità e c’è chi proprio partendo dalla plastica monouso o dai rifiuti recuperati in mare ha deciso di produrre fibre tessili 100% ecosostenibili -
Siamo andati a Sant’albano Stura per vedere come una bottiglietta può trasformarsi in un vestito a impatto ambientale ridotto. Alla Dentis ogni giorno arrivano 4 milioni di bottiglie di plastica post consumo -
Le bottiglie di plastica subiscono un primo processo di selezione: vengono tolti i tappi e vengono poi lavate in acqua calda per eliminare etichette e eventuali residui di sporcizia -
Vengono poi centrifugate, triturate, divise per colore e lavate una seconda volta in moda da ottenere una "materia prima-seconda" completamente sicura e priva di residui indesiderati e di pesticidi -
La seconda fase consiste nel trasformare le scaglie in filo. Nella filatura di Sinterama a Saluzzo viene prodotto il New Life, un filo di poliestere riciclato al 100% -
I normali fili di poliestere sono prodotti con processi chimici, che utilizzano il petrolio, qui invece si tratta di un processo meccanico che non utilizza quindi agenti chimici, e riduce emissioni e dispendio di energia -
La terza fase è la produzione di abiti con il filo derivante dalla plastica."La sfida è coniugare etica, estetica e qualità" spiega Daniel Tocca del brand di moda sostenibile Re-Bello -
Un processo di questo tipo permette di risparmiare il 60% di risorse energetiche e il 94% di acqua e riducendo del 32% le emissioni di anidride carbonica -
La sostenibilità è ormai una tendenza anche nell'alta moda. Questo abito di Laura Strambi, realizzato con poliestere riciclato derivate al 100% da bottiglie di plastica post-consumo è stato tra i più fotografati ai Green Carpet Fashion Awards -