Il cibo del futuro? Potrebbe arrivare dagli oceani
AmbienteSecondo un rapporto della Commissione europea è necessario sfruttare meglio le risorse che arrivano dal mare. Come? Cominciando a mangiare maggiormente erbivori marini, come il pesce coniglio e il pesce pappagallo, e le alghe che sono ricchissime di proteine
Afrodisiaci e antiossidanti
Tra gli erbivori marini commestibili, come ha spiegato all’Ansa Danovaro, che insegna all’università Politecnica delle Marche ed è presidente della Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli, ci sono il pesce coniglio, il pesce pappagallo e le oloturie, cioè i cetrioli di mare. Specie marine che, insieme alle alghe, hanno un alto valore nutrizionale perché "sono ricche di antiossidanti e antinfiammatori e contengono anche sostanze afrodisiache".
Risorse non utilizzate al meglio
Il rapporto, secondo Danovaro, mostra come ottenere più cibo dal mare in maniera sostenibile, riuscendo a sfruttare al meglio alcune risorse degli oceani che finora non vengono prese in considerazione o non vengono utilizzate abbastanza. Un nuovo paradigma che, per il ricercatore, diventa necessario per far fronte a una domanda sempre maggiore di cibo: "dobbiamo trovare nuovi modi per nutrire una popolazione globale in rapida crescita, che, secondo le stime, passerà dagli attuali 7 miliardi di persone a circa 10 miliardi entro il 2050". Per riuscirci sarà necessario affrontare una duplice sfida perché, ha concluso Danovaro, "queste nuove strategie dovranno essere corrette sia qualitativamente, sia nel modo in cui utilizzeranno le risorse del pianeta, cioè senza eroderle". A tal proposito sarà fondamentale anche l’implementazione di una politica marittima integrata dell'Ue che vada verso una pesca sempre più sostenibile.