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Spreco alimentare, ogni anno in Ue 88 milioni di tonnellate di rifiuti

Ambiente
Lo spreco alimentare in Europa ha un costo annuo stimato in 143 miliardi di euro (Getty Images)

Secondo i dati dalla Scuola Superiore Sant'Anna e del Geofor Spa, il mancato riciclo di questi scarti è tra i principali fattori di produzione di gas serra. Per questa ragione "occorre individuare strumenti per 'rompere' questa catena" attraverso l’economia circolare

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In Europa lo spreco alimentare, con 88 milioni di tonnellate di rifiuti e un costo stimato in 143 miliardi di euro, è tra i principali "colpevoli" della produzione di gas serra. È quanto emerge dai dati diffusi durante la quarta conferenza internazionale sui rifiuti solidi urbani, promossa a Pisa dalla Scuola Superiore Sant'Anna, in collaborazione con Geofor Spa. Per questa ragione, spiega in una nota l'ateneo pisano, "occorre individuare strumenti per 'rompere' questa catena, facilitando ad esempio la donazione ad associazioni di volontariato dei prodotti alimentari che, per ragioni legislative o logistiche, non possono restare in vendita, pur essendo ancora commestibili". 

Necessario trasformare i rifiuti in compost di alta qualità

Circa il 50% dei rifiuti solidi urbani prodotti nel Vecchio Continente è rappresentato dalla frazione organica e risulta quindi evidente, secondo i promotori della conferenza, "come questa debba giocare un ruolo chiave in termini di riciclaggio". Nello specifico, in Europa, si generano tra i 118 e i 138 milioni di tonnellate di rifiuti organici ogni anno, di cui solo il 25% circa viene riciclato in compost di alta qualità. La maggior parte di questi, tra cui anche gli alimenti, viene infatti smaltita in discarica "generando emissioni incontrollate di grandi quantità di gas a effetto serra". I rifiuti organici, si legge nella nota, sono gli scarti biodegradabili di giardini e parchi, quelli alimentari e di cucina prodotti da nuclei domestici, ristoranti, servizi di ristorazione e punti vendita al dettaglio. Non mancano anche i rifiuti prodotti dagli impianti dell'industria alimentare, e altri scarti con analoghe proprietà di biodegradabilità.  

Economia circolare per prevenire lo spreco

Lo scopo della conferenza, alla luce di questi dati allarmanti, è discutere sulle strategie per massimizzare il ruolo dei rifiuti organici e per contribuire alla riduzione dei rifiuti alimentari, realizzando un modello di economia circolare. Tra le possibili soluzioni emerse c’è il tentativo "di facilitare il dono di alimenti e l'uso sicuro di alimenti e sottoprodotti provenienti dalla filiera alimentare nella produzione dei mangimi, ma anche migliorare l'indicazione della data di consumo e la sua comprensibilità per i consumatori".