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Olanda, Wwf: ridurre il bestiame del 40% per preservare l’ambiente

Ambiente
In Olanda l’industria casearia vanta circa 1,8 milioni di bovini (Getty Images)

L’organizzazione ritiene che per far fronte a livelli di emissioni di ammoniaca troppo alti, causati dal letame degli animali, è necessaria una riduzione delle mucche allevate. Il settore caseario olandese è tra i principali esportatori di latte al mondo

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Un taglio del 40% del numero dei bovini per preservare l’ambiente. È la richiesta avanzata dal Wwf al governo olandese per far fronte agli alti livelli di emissioni di ammoniaca legati al cattivo smaltimento del letame dei bovini da parte degli allevatori. Nonostante le piccole dimensioni, il Paese del Nord Europa è diventato il quinto esportatore di latte grazie al grande successo del proprio settore caseario che, però, non riesce a gestire in sicurezza l’elevata quantità di rifiuti organici prodotti dalle mucche che alleva.

 

Inquinamento dell’aria e delle falde

In Olanda l’industria casearia vanta circa 1,8 milioni di bovini e ha raggiunto livelli di eccellenza mondiale migliorando negli ultimi decenni efficienza e produttività. Questo percorso virtuoso, secondo il Wwf, ha comportato però l'aumento esponenziale dei capi di bestiame che sono diventiati in proporzione molto più numerosi della terra a disposizione. Per questa ragione, una parte sempre maggiore di allevatori olandesi ha cominciato a scaricare illegalmente il letame delle vacche nei campi circostanti, oltrepassando i limiti imposti dai regolamenti dell’Unione europea. Una situazione che, secondo il Wwf, può avere effetti molto negativi sull’ambiente a causa dei fosfati che si liberano nel terreno e che possono contaminare le falde acquifere sotterranee. A preoccupare l'organizzazione sono anche le emissioni di ammoniaca che incidono pesantemente sulla qualità dell'aria.

 

La più bassa biodiversità in Europa

A causa dello sviluppo dell'industria casearia, spiega al britannico The Guardian, Natasja Oerlemans, del Wwf, in Olanda "abbiamo la più bassa biodiversità in Europa dopo Malta, con solo il 15% dei bovini che è originario dei Paesi Bassi". Inoltre, secondo un rapporto governativo del 2016, circa l'80% delle aziende agricole produce più letame di quello che sarebbe legalmente previsto. Infrazioni che costano ai produttori circa 550 milioni di euro l'anno per lo smaltimento dei rifiuti organici in eccesso, che spesso finiscono comunque nei campi. Per questa ragione, l'Ue ha imposto al governo olandese una direttiva che invita gli allevatori a diminuire il numero di bovini a fronte di un indennizzo statale. A tal proposito, il principale produttore di latte del Paese, la FrieslandCampina, che controlla circa l'80% del mercato, ha promosso una campagna in collaborazione con il Wwf  per migliorare la biodiversità del bestiame e una migliore gestione del letame che viene prodotto nelle proprie aziende agricole.