L'albero, coltivato in zone dell'Africa, è minacciato dai cambiamenti climatici. Un team del dipartimento di genomica vegetale dell'università di Berkeley lavora a piccole alterazioni al genoma, grazie alla tecnologia Crispr
di Matteo Furcas
Il futuro del cioccolato è in pericolo, ma i golosi di tutto il mondo possono sperare nella scienza. La pianta del cacao è minacciata dai cambiamenti climatici ed è esposta a malattie causate da virus e funghi. (LO SPECIALE SUL CAMBIAMENTO CLIMATICO).
È soprattutto in California, all’Università di Berkeley, che si cerca di scongiurare il pericolo. I ricercatori dell’Innovative Genomics Institute, guidati dal professor Myeong-Je Cho, stanno lavorando alla possibilità di creare delle modifiche al genoma delle piante di cacao tramite la rivoluzionaria tecnologia Crispr, che permette correzioni mirate di una sequenza di Dna. Il team di Myeong-Je Cho mira a creare varietà maggiormente resistenti a climi più caldi e secchi e alle malattie. Diversi produttori dell’industria cioccolatiera stanno alla finestra e guardano con grande interesse alla possibilità di preservare il futuro del cacao. Non è un caso che a finanziare parte della ricerca dell’università di Berkeley ci sia Mars, che sta lavorando con un suo progetto sulla sostenibilità della produzione di cioccolato.
La ricerca a Berkeley
Il team di genomica vegetale dell’Università di Berkeley osserva speranzoso le piantine di cacao mantenute sotto vetro in serre refrigerate. Le piante saranno poi sottoposte a temperature più alte nella serra. Con le modifiche realizzate grazie alla tecnologia Crispr, che utilizza un enzima altamente selettivo per tagliare il Dna in corrispondenza dei geni voluti, verranno prese di mira le porzioni di genoma che rendono la pianta più fragile. Se tutto procederà come previsto, saranno in grado di sopravvivere a condizioni climatiche estreme ma anche a malattie causate da funghi e virus. E i piccoli produttori di cacao non saranno costretti a spostarsi per ricollocare le piantagioni. Brian Staskawicz, direttore del programma di agricoltura genomica dell’Innovative Genomics Institute di Berkeley, spera che il progetto sul cacao possa essere esteso in futuro ad altre coltivazioni: “Simili strategie potrebbero essere utili per proteggere diverse varietà di piante dalle infezioni, incluse colture importanti come quelle di riso e grano”.
Piante di cacao minacciate dai momenti climatici
Le piantagioni di cacao sono in pericolo a causa della precaria posizione che occupano sul nostro pianeta. Per crescere e sopravvivere hanno bisogno di molta umidità: la grande maggioranza delle piante - riporta Business Insider - è coltivata in una striscia di circa 20 gradi a nord e 20 a sud dell’Equatore, dove temperatura, piogge e umidità sono più o meno costanti durante l’anno. Più della metà del cioccolato prodotto nel mondo proviene da due soli Paesi: Costa d’Avorio e Ghana. Ma i cambiamenti climatici stanno mettendo in pericolo le piantagioni, a partire dall’acqua che scarseggia. Le temperature in quelle zone potrebbero crescere di 2,1 gradi entro il 2050. Ma non è tanto il maggior caldo a minacciare le piante di cacao quanto la minore umidità: l’aumento delle temperature con ogni probabilità non sarà accompagnato da un aumento delle piogge. Temperature più alte sottraggono umidità alle piante e al suolo. Mancanza che non verrà compensata dalle piogge, che anzi potrebbero diminuire. Il cacao ha cominciato a scarseggiare, oltre che a causa della mancanza di acqua, anche per lo sfruttamento dei terreni da parte dell'uomo e per il ricorso a pesticidi.