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In 50 anni triplicata l’urbanizzazione in Italia

Ambiente
Città come Napoli e Milano sono passate dal 10 al 40% di superficie urbanizzata (Fotogramma)

Secondo un report realizzato dal Wwf in collaborazione con l’Università dell'Aquila nelle 14 aree metropolitane italiane, dal 1951 al 2001, la superficie costruita è passata dal 3 al 10%

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Negli ultimi 50 anni le 14 aree metropolitane italiane hanno visto triplicare la percentuale della superficie urbanizzata, passando in media dal 3 al 10%. È quanto emerge da un report realizzato dal Wwf in collaborazione con l'Università dell'Aquila, pubblicato alla vigilia della giornata mondiale del suolo del 5 dicembre. Secondo l’associazione ambientalista si tratta di dati particolarmente allarmanti anche alla luce di elaborazioni che vedono città come Napoli e Milano passare dal 10 al 40% di terreno cementificato.

Urbanizzazzione legata all'aumento demografico

"Questa crescita impetuosa è dovuta – sottolinea il Wwf - ad un incremento demografico che si è concentrato nel territorio dei comuni delle aree metropolitane facendo registrare dal 1951 al 2001 un aumento di ben 12 milioni di persone". Queste 14 aree sono: Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma, Torino e Venezia. E coprono in totale 50mila chilometri quadrati della nostra penisola, in cui risiedono 21 milioni di abitanti. Dal 1951 al 2001, secondo il report di Wwf, circa 2,5 milioni di abitanti ogni 10 anni si sono spostati verso la città dando il via a una crescente urbanizzazione che, nello stesso periodo, è salita da 84mila ettari a 300mila ettari, con un aumento medio del 260%. La tendenza a spostarsi verso le aree metropolitane, però, nel decennio dal 2001 al 2011, secondo l’associazione ambientalista, ha segnato un deciso rallentamento con 'solo' 600mila nuovi abitanti. 

Dal 1946 al 2000, 100 nuovi edifici al giorno

Il report di Wwf fa riferimento anche ai dati Istat, secondo cui "tra il 1946 e il 2000 sono stati costruiti in queste aree oltre 2 milioni di edifici ad uso residenziale, pari a 37mila edifici ogni anno, corrispondenti a 100 edifici al giorno". Anche l’Istituto di statistica, però, registra un’inversione di tendenza nel decennio 2001-2011, che mostra come il fenomeno sia diminuito con 180mila nuovi edifici contro i 400mila mediamente realizzati per ogni decennio precedente. Anche se la spinta a costruire, come sottolinea Wwf, non si è ancora esaurita nonostante ci siano centinaia di migliaia di case vuote su tutto il territorio nazionale, in particolare nell'area metropolitana di Roma (circa 35mila) e di Torino (circa 21mila).

L'appello ai comuni

"Se consideriamo che il consumo del suolo in Italia viaggia al ritmo di 30 ettari al giorno – ha spiegato la presidente del Wwf Italia, Donatella Bianchi - non possiamo non evidenziare come l'inerzia del Parlamento sul disegno di legge sul consumo del suolo (fermo da 553 giorni) ha già provocato la perdita di altri 17mila ettari". Un disastro ambientale che, secondo Bianchi, può essere arginato solo dai Comuni a cui il Wwf si appella affinché diventino "gli attori di una rivoluzione nella pianificazione urbanistica".