Legambiente: "Nel 2015 quasi tremila morti per le ondate di calore"

Ambiente
Il 2015, assieme al 2003, è stato l'anno che ha segnato il record recente di temperature più alte in Italia: un'immagine di una turista a Roma (Archivio Getty)

Nel rapporto intitolato "Le città alla sfida del clima" emergono dati emblematici sull'impatto del caldo estremo nei nostri centri urbani. Soprattutto in quello che viene considerato l'anno più torrido di sempre nel nostro Paese, assieme al 2003

Il super-caldo dell'estate del 2015 ha provocato 2754 decessi "attribuiti alle ondate di calore tra gli over 65, in 21 città italiane". È quanto emerge dai dati diffusi il 31 maggio al convegno di Legambiente "Le città alla sfida del clima". Numeri collegati alle ondate di caldo che negli ultimi giorni hanno colpito l'Italia già a fine maggio, e che devono essere considerate "un importante campanello d'allarme".

Estate 2015: 4 gradi in più della media stagionale

In generale, segnala il rapporto, durante l'estate 2015 le temperature superiori alle medie - cui contribuisce il riscaldamento globale -  nel periodo di luglio nelle città del Nord e del Centro (fino a 4°C superiori ai valori di riferimento, con picchi di 41°C), associate ad elevati tassi di umidità, hanno aumentato il disagio termico della popolazione. E "disagio" è riduttivo, visto che gli effetti del surriscaldamento stagionale hanno portato a decessi veri e propri. Se si guarda ai dati storici, il 2003 rimane l’anno con le temperature più elevate e con il più grave impatto sulla mortalità per tutti i range di temperatura. Oltre alle morti dovute al caldo, l'ondata estiva del 2015 ha provocato anche "danni gravi alla produzione agricola e ittica".

Gli effetti delle ondate di calore sulla salute

Il quadro nazionale segnala l'impatto devastante dell'innalzamento delle temperature sul territorio, ma le ondate di calore in questi 6 anni hanno causato soprattutto decessi. Questo perché, come spiega Legambiente nel rapporto, le ondate "possono avere effetti nocivi per la salute, quando le temperature diurne superano i 35 gradi centigradi e quelle notturne non scendono sotto i 25". Un quadro metereologico che nel 2017 - a giudicare dalle temperature di maggio - rischia di ripetersi, con la colonnina del mercurio già spesso al di sopra dei 32°C in gran parte delle città italiane. Secondo Legambiente, i decessi dovuti alle ondate di calore, si sono così distribuiti: +8% rispetto alla mortalità media nel 2003, +6% nel 2012 e +5% nel 2015. In particolare, si è segnalato un aumento della mortalità giornaliera nella popolazione con età superiore ai 65 anni nel mese di luglio 2015, con incrementi compresi tra +15% e +55%.



 

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