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Australia, sbiancamento di massa: Grande barriera corallina a rischio

Ambiente
La Grande barriera corallina tende a perdere il proprio colore quando le temperature aumentano di oltre due gradi centigradi (foto LaPresse/Greenpeace)

Lo testimoniano le immagini  diffuse da Greenpeace: si ripete così un fenomeno probabilmente provocato dall'aumento delle temperature, che rischia di causare danni permanenti

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La Grande barriera corallina sta letteralmente "cuocendo viva". L'allarme arriva dalle immagini diffuse da Greenpeace Australia, che testimoniano un nuovo sbiancamento di massa dei coralli. Questo fenomeno è stato rilevato per il secondo anno consecutivo e sarebbe legato all'aumento delle temperature globali causato dai cambiamenti climatici.

 

Si rischia la morte del corallo – Quello che sta accadendo alla Grande barriera corallina non sembra avere precedenti. "Ho scattato foto di questa area del Reef per diversi anni e quello a cui assistiamo oggi è senza precedenti", ha affermato Brett Monroe Garner, biologo marino e fotografo naturalista. Lo sbiancamento, stando alle immagini diffuse da Greenpeace, sembra stia colpendo una porzione ingente di coralli australiani. "In queste foto – continua Garner - quasi il 100% dei coralli è soggetto a sbiancamento e nessuno sa quanti tra questi torneranno alla condizione precedente. Le alghe stanno già iniziando a invadere molti coralli". Quando le acque diventano eccessivamente calde, i coralli cominciano a espellere le alghe che vivono nei loro tessuti provocandone lo sbiancamento. Se nell'arco di 6-8 settimane le temperature non torneranno alla normalità, i coralli sono destinati a morire. Ciò che desta maggiore preoccupazione, in questo senso, è che gran parte della barriera corallina si trova in prossimità delle superficie marina dove si sono registrati gli aumenti di temperatura maggiori.

 

 

 

(Foto LaPresse/Greenpeace)

 

I cambiamenti climatici stanno uccidendo i coralli – Nonostante i coralli siano in grado di sopravvivere per diversi giorni a un fenomeno di sbiancamento, subiscono comunque un notevole stress. Nel 2016, ad esempio, il 93% dei coralli della Grande barriera corallina è stato soggetto a sbiancamento e il 22% di essi è successivamente morto. "I cambiamenti climatici – sostiene Alix Foster Vander Elst di Greenpeace Australia – stanno rendendo le acque sempre più calde, cuocendo viva la barriera corallina". Sul banco degli imputati, secondo l’attivista di Greenpeace, ci sarebbero in primis i Governi.