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Energia eolica, il primo impianto UK ha compiuto 25 anni di attività

Ambiente
Le pale eoliche di Delabole in una foto d'archivio (Getty Images)

La struttura di Delabole fu aperta alla fine del 1991. Secondo il Rapporto Global Wind Energy 2016, l'energia eolica potrebbe arrivare a coprire il 20% del fabbisogno mondiale nel 2030

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Alla fine del 2016 ha compiuto i 25 anni di attività il primo impianto eolico costruito in Gran Bretagna, a Delabole, in Cornovaglia. Dalla sua creazione la windfarm britannica ha prodotto energia sufficiente per alimentare 3,4 miliardi di bollitori. In un anno in cui l'energia solare è stata eletta da Bloomberg New Energy Finance come la fonte rinnovabile più conveniente sul pianeta, anche l'eolico mette a segno alcuni buoni risultati. Secondo il rapporto Global Wind Energy 2016 l’energia eolica è arrivata a coprire il 7% della capacità totale energetica globale nel 2015. Entro il 2030 si dovrebbe arrivare al 20% del fabbisogno di elettricità mondiale, creando in tutto 2,4 milioni di nuovi posti di lavoro.

 

Un cambiamento epocale - A erigere la prima pala eolica a Delabole fu Peter Edwards, un agricoltore locale, che aveva partecipato a una marcia contro l'energia nucleare, in compagnia di sua moglie Pip. Secondo Juliet Davenport, CEO di Good Energy (azienda che ha comprato l'impianto nel 2002), fu la riflessione sulle alternative al nucleare a spingere Edwards a iniziare la sua avventura. Dato che nel 1991 non c'era alcuna industria eolica, l'agricoltore andò in esplorazione in Danimarca, Paese leader di questa tecnologia, dove sin dagli anni Settanta si costruivano impianti. Raccolse 10 milioni di sterline (circa 17,5 milioni di euro) per costruire le sue prime dieci turbine, capaci di produrre ognuna 0,4 megawatt.

 

Via col vento - Oggi la Gran Bretagna ricava il 25% del suo fabbisogno energetico proprio dalle pale eoliche. Le turbine più grandi possono produrre approssimativamente 8.000 MW. "All'inizio uno dei punti critici era proprio la quantità di energia prodotta - ha spiegato Edwards al "The Guardian" - che era insignificante. Ecco perché dà così soddisfazione vedere quanto lontano si sia spinta l'energia eolica e quanto oggi sia in grado di competere con il nucleare".

 

La centrale che piace - La centrale eolica ha i suoi detrattori tra i cittadini di Delabole, ma anche molti sostenitori. Inoltre, sottoscrivendo un contratto con la Good Energy, è possibile avere tariffe agevolate e contribuire a un fondo che l'azienda destina a opere locali. Ad esempio l'azienda sovvenziona con 10mila sterline all'anno (circa 17.500 euro) le squadre sportive locali.

 

Progetti futuri - Nel 2010 la Good Energy ha potenziato le turbine, raddoppiandone l'altezza e la potenza. Oggi ognuna delle macchine produce 2,3 MW e l'impianto ha raddoppiato la sua produzione, arrivando ad alimentare 6.200 abitazioni. L'efficientamento dell'impianto ha fatto anche scendere i prezzi dell'energia. Ma i progetti dell'azienda non si fermano all'eolico: in cantiere c'è anche un impianto fotovoltaico e di stoccaggio dell'energia.

 

L'eolico italiano - L'ambizioso obiettivo delineato dal Rapporto Global Wind Energy 2016 ha spinto molti investimenti verso l'energia eolica. Ad esempio, la startup italiana WindCity punta a installare mini impianti che rendano ogni tipo di vento, anche quello cittadino, potenziale energia. Del resto, lo stesso rapporto ha messo in luce un dato interessante sul nostro Paese. L'Italia - con una disponibilità di vento inferiore rispetto a molte altre nazioni del Vecchio Continente - è quinta in Europa per capacità produttiva di energia eolica. Con 9 GW, infatti il nostro paese segue a distanza Germania, Spagna (23 GW), Regno Unito (13,6 GW) e Francia (10 GW). La Gran Bretagna punta ad incrementare la produzione con un impianto offshore. Ad agosto 2016 è stato dato il via al progetto Hornsea Project Two, che fornirà fino a 1.800 MW di energia elettrica pulita, alimentando 1,8 milioni di case inglesi. A costruire l'impianto sarà un'impresa danese: la Dong Energy.