Australia, oltre il 20% dell'elettricità da fonti rinnovabili
AmbienteRecord a ottobre: si tratta della più alta quota da quando i dati sono stati resi disponibili dal gestore australiano del mercato dell’energia nel 2005. Calo delle emissioni inquinanti dello 0,8 per cento rispetto a un anno fa
Il settore delle energie rinnovabili cresce e stabilisce in Australia un nuovo record nel mese di ottobre. Stando, infatti, all’ultimo report Cedex, l’indice pubblicato dall’agenzia di consulenza “Pitt&Sherry” che monitora l’andamento delle emissioni di carbonio, le fonti rinnovabili avrebbero contribuito a produrre il 21,7 per cento dell’energia elettrica nazionale. Questo rappresenta il risultato migliore da quando l’istituto australiano ha messo a disposizione i rilevamenti nel 2005.
Il mese d’oro delle rinnovabili – Per l’intero anno fino allo scorso ottobre, le energie rinnovabili hanno rappresentato il 14,7 per cento dell’approvvigionamento del mercato elettrico nazionale che comprende gli stati orientali e meridionali dell’Australia. Nel solo mese di ottobre, invece, la quota è stata del 21,7 per cento, la più alta mai stimata dal 2005, l’anno in cui il gestore australiano del mercato dell’energia ha messo a disposizione i dati. L’alta percentuale di fonti rinnovabili ha contribuito a un calo delle emissioni inquinanti che derivano dalla produzione di elettricità dello 0,8 per cento rispetto a un anno fa. Tuttavia, la piccola riduzione non basta: il livello di emissioni è infatti ancora più alto di circa quattro punti percentuali rispetto al giugno del 2014. Secondo l’autore principale del report, Hugh Saddler, il record raggiunto in questo mese di ottobre rappresenta la quota maggiore dal 1982, periodo in cui la domanda di rinnovabili era molto più bassa e comunque soddisfatta dalle grandi quantità di energia idroelettrica.
Un impatto positivo sul costo dell’energia – Secondo i dati emersi dal report di “Pitt&Sherry”, “si dimostra ulteriormente il potenziale di una combinazione di fonti rinnovabili per la produzione di grandi quantità di energia”, ha detto Saddler al “The Guardian”. Un elemento che potrebbe incidere sui costi all'ingrosso dell'energia, rendendoli più bassi. La relazione ha anche esaminato l’andamento storico dei prezzi all’ingrosso e al dettaglio, dimostrando che non c'è alcuna influenza degli uni sugli altri. I prezzi all’ingrosso nel Nuovo Galles del Sud e in Victoria, infatti, non hanno subito grosse variazioni da circa vent’anni in termini reali (anche dopo l'adeguamento all'inflazione). Mentre i prezzi al dettaglio, in quegli stessi stati, sono in forte aumento dal 2007.