EPCC, arriva Levante con le sue stanze stupefacenti

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La cantautrice Levante è ospite della puntata di E poi c'è Cattelan (dal lunedì al venerdì in seconda serata su Sky Uno) in programma questa sera. Il 7 aprile uscirà il suo disco Nel Caos di Stanze Stupefacenti, già anticipato dal singolo Non me ne Frega niente. La abbiamo incontrata e intervistata

di Fabrizio Basso
(@BassoFabrizio)


Dal caos delle stanze stupefacenti a EPCC. La cantautrice Levante è ospite della puntata di E poi c'è Cattelan (dal lunedì al venerdì in seconda serata su Sky Uno) in programma questa sera, mercoledì 29 marzo. Il 7 aprile uscirà il suo nuovo disco Nel Caos di Stanze Stupefacenti, già anticipato dal singolo Non me ne Frega niente. La abbiamo incontrata e intervistata.

Levante cominciamo dal singolo: un titolo aggressivo e tranchant.
Non me ne frega niente nasce da un periodo di stanchezza nei confronti della tastiera, dei social.
Che è successo?
Dopo la strage del Bataclan ho detto la mia su un tema che sentivo molto vicino a tutti noi e soprattutto molto grave.
Molto appropriato.
Peccato che il post scatenò l’inferno con 36mila condivisioni, mai viste cos' tante sulla mia pagina FaceBook. Sono intervenute anche fazioni politiche a me molto distanti. Tutto quello mi ha sconvolto.
Perché?
Essere così sotto torchio mi spaventa. Ho dipinto il mondo in cui stiamo vivendo. Tutto quello che accade ci porta a commentare incondizionatamente e anche con un po' di viltà.
Che intende?
Chi mi incontra per strada non mi dice le cose che mi scrive in rete. Così è la mia visione del mondo. E’ stato anche frainteso quel messaggio, non è indifferenza la mia, dipingo un atteggiamento che non mi appartiene.
Problemi con i social?
Non sono una nativa digitale ma so usarli: serve educazione. Se li utilizzassimo meglio ci sarebbe anche una rete più pacifica e meno rissosa. Tutto stanca anche sui social ci si stanca. La rete non è democratica. Per questo mi sono staccata un po' da FB, lo trovo malato. Invece ho buon rapporto con instagram.
Anche la cover del disco è stata criticata, è considerata volgare, narcista: lei sdraiata su uno specchio.
La copertina è stata svilita, è una composizione romantica che mi emoziona: rappresenta una bambina in mutande e canottiera caduta dalla sedia e planata su uno specchio. Conosco il simbolismo, mi spiace che c'è anche chi la ha vista come una immagine volgare o pornografica.
Cosa la ha delusa?
Mi ha ferito il maschilismo delle donne. Si vede una gamba, niente altro. Il mio rischio, e quello delle mie canzoni, è non essere capita. A monte dico che sono conscia che parlo in un certo modo e non tutti mi capiranno. Ma non posso restare immobile per timore di essere fraintesa.
Questa è la sua prima volta a EPCC.
E’ divertentissimo, lui è veramente bravo. Si cala in qualsiasi ruolo.
Lei che fa?
Realizzo un sogno: mi vesto da Jem! Io cantavo in piedi sulla sedia in cucina quel brano la cui versione originale fu di Cristina D'Avena. Conosco bene la canzone anche se qui il testo è modificato.
EPCC è il primo late night show di successo in Italia: perché tanta diffidenza per una formula che all'estero conquista da almeno trent'anni?
Noi italiani siamo divertenti ma vogliamo prenderci molto sul serio. Forse non riesce a farsi spazio perché molti non lo capirebbero. Cattelan è giovane, è tra i più giovani presentatori italiani: ha una freschezza e visione internazionali, si capisce dagli ascolti musicali, da come fa radio e come sta in tivù. E’ vicino a qualcosa che si apre al mondo.
A ruoli invertiti come lo metterebbe in imbarazzo?
Lo vedo bene a fare il rapper, gli farei fare Eminem. Oppure giochiamo a Mila e Shiro, un super sfida a pallavolo.


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