La parrucchiera: Napoli è femmina

Cinema
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Appuntamento, in prima tv, mercoledì 24 gennaio alle 21.15 su Sky Cinema Uno. Stefano Incerti dirige i volti celebri di Gomorra – La serie  Pina Turco (Deborah Di Marzio), Cristina Donadio (Scianel) e Arturo Muselli (Enzo “Sangue blu”) in una commedia genuina sulla voglia di rivincita. 

Fare una coloratissima commedia pop d'autore "per raccontare una Napoli che sta faticosamente cercando di affrancarsi dall'immagine che ne restituiscono i media, volevo farla respirare un po'". E' stata la sfida di Stefano Incerti per La Parucchiera con Pina Turco, Massimiliano Gallo, Cristina Donadio e Tony Tammaro, in onda su Sky Cinema Uno, in prima tv, mercoledì 24 gennaio alle 21.15.

La trama del film

Rosa è una bellissima ragazza dei quartieri spagnoli di Napoli che lavora nel negozio di parrucchiere di Lello e Patrizia. Lello è attratto da lei fino all’ossessione, ma quando le avances si fanno troppo pesanti, Rosa è costretta a scappare e a licenziarsi. Patrizia, che ha sempre considerato Rosa come una figlia, si sente tradita e prende le parti del marito lasciando la ragazza senza lavoro. A questo punto Rosa, con l’aiuto delle sue amiche del cuore Micaela, donna passionale e intraprendente, e Carla, transessuale sensibile e materna, tenta la grande scommessa di aprire un salone tutto suo. Ben presto i sogni diventano realtà: il negozio di Rosa non solo si afferma, ma arriva addirittura a rivaleggiare con quello di Lello e Patrizia, e nella vita della ragazza si riaffaccia anche Salvatore, da sempre il grande amore di Rosa che, dalla ricerca del locale all’organizzazione dei lavori, la aiuterà in questa nuova avventura. Insomma, le cose sembrano andare per il meglio, finché un misterioso evento cambierà le sorti del salone e delle loro vite. Sarà proprio quello il momento in cui Rosa, le sue amiche e la stessa Patrizia mostreranno davvero quale cuore posseggono le donne di Napoli.

Note di regia

C’è un’insegna ‘Testa e Tempesta’ – scrive il regista nelle sue note -, che sovrasta il nuovo negozio di Rosa. Se la testa è soprattutto la sua, o comunque quella di Rosa e delle sue amiche, Micaela, una bionda platinata un po’ age che si accompagna ad un maschione di colore e Carla, una trans sensibile e materna; la tempesta, invece, è il divertente travaglio sopportato da questo trio per partorire la nuova attività di Parrucchiera in una zona multietnica e variopinta. Sono le donne ad avere rilievo assoluto nel film: in questa sorta di moderna società matriarcale l’uomo ha un ruolo marginalissimo e spesso non ne esce bene. Il mood è quello di certa commedia europea sempre sensibile a piccoli personaggi della periferia per i quali la realizzazione di un sogno, pur nelle difficili condizioni di vita, riscatta anni di stenti e di privazioni. La protagonista si scopre capace imprenditrice, ma riconquista anche il rispetto e l’amore di un figlio che stava pian piano perdendo e forse anche la stima di sé, anche quella, perduta da quando era stata lasciata dal padre del bambino. In una cornice vitale e vivacissima anche quando malinconica, contrappuntata da serate di salsa e balli latinoamericani, in un’atmosfera kitsch ma mai grottesca né tanto meno folcloristica, in un’interculturalità che non è più racconto di un’immigrazione (tutti sono ormai parte della nostra realtà quotidiana) e che avvicina Napoli, unica vera metropoli del nostro Paese, a New York; insomma approfittando di un taglio moderno, ho provato ad utilizzare un linguaggio anche pop, senza rinunciare a delle virate improvvise e taglienti, anche spietate, come nella Commedia di Ettore Scola o di Dino Risi. Ruolo determinante la musica che mescola brani dei Foja, gruppo folk rock napoletano, le canzoni di Tony Tammaro, di Emiliana Cantone, di Rakele e la partitura scritta da Antonio Fresa, che trascina il film in un martellante e coinvolgente neapolitan sound. Fotografia dai forti contrasti tra luce calda e fredda, tra dominanti rosse e blu, in tonalità nette che ricordano il primo Technicolor, inquadrature anche isteriche, molti carrelli, spesso macchina a mano, attori di provenienza teatrale ma anche di interpreti imprestati da altre discipline: musicisti, cantanti e, perché no, attori presi dalla strada (dalla vita vera) in un caleidoscopio di volti dalla variegata bellezza… tutto questo in una diffusa e palpabile atmosfera in cui la gioia per la vita promana da ogni poro della Pelle di questa formidabile città.

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