Molestie, Asia Argento contro la lettera delle attrici italiane

Spettacolo
Asia Argento (GettyImages)

"Contestano l'intero sistema ma si guardano bene dal fare nomi", ha scritto sui social in merito al manifesto 'Dissenso comune', firmato da 120 donne del mondo dello spettacolo

"Una letterina di Babbo Natale": Asia Argento definisce così la lettera manifesto "Dissenso comune", nata per contrastare le molestie sessuali nel mondo dello spettacolo italiano sulla scia del caso Weinstein. Con l'intervento, oltre 120 attrici, produttrici e registe hanno affermato di non voler puntare il dito contro "un singolo molestatore" ma contro "l'intero sistema" per "smascherarlo e ribaltarlo". Una posizione non condivisa dalla Argento, tra le prime a fare il nome del produttore americano.

L'attacco sui social

A indispettire l'attrice, come si evince da un tweet pubblicato sul suo profilo, è soprattutto la scelta di non denunciare direttamente i colpevoli: "Contestano l'intero sistema ma si guardano bene dal fare nomi". La Argento ha quindi annunciato un nuovo intervento sull'argomento nei prossimi giorni: "Ora, però, sono troppo incazzata". A scagliarsi contro la lettera anche Miriana Trevisan che sempre su Twitter ha scritto: "Sarebbe più onesto dire: 'siamo costrette a non esporci perché il sistema è così radicato che perderemmo il lavoro'. Quindi non puntando il dito credete che il sistema venga smascherato? Negli USA non mi pare che sia andata così".

Una presa di posizione poco netta

La Argento non ha affidato le sue critiche ai soli social network. In un'intervista rilasciata a 'Il Fatto quotidiano', la diva ha spiegato di essersi rifiutata di sottoscrivere la lettera - firmata tra le altre dalle sorelle Comencini, Paola Cortellesi, Valeria Golino, Giovanna Mezzogiorno e Kasia Smutniak - perché le risultava troppo annacquata: "Non si capisce neanche cosa vogliono dire. È soltanto un modo per pulirsi la coscienza rispetto al silenzio in cui ci hanno avvolte. Ho chiesto di specificare i nostri nomi. Non si può parlare di 'colleghe italiane', non si può dire 'anche noi abbiamo vissuto' e poi non dire di chi si sta parlando".  A non farle particolarmente piacere, inoltre, il tardivo coinvolgimento di Miriana Trevisan, che aveva accusato Giuseppe Tornatore di averla molestata: "Ho chiesto che fosse fatto firmare l'appello anche a lei, ma non è stata contattata fino a un paio di giorni fa. Forse - sottolinea - non la reputavano alla loro altezza. Però hanno fatto firmare Cristiana Capotondi che ha difeso Fausto Brizzi". Infine attacca: "Non ho mai ricevuto un sms di sostegno da parte delle attrici e alcune di loro, quando le ho incontrate, si sono voltate dall'altra parte. Un silenzio assordante".

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