Ritrovate 5 copie del rarissimo “Black Album” di Prince

Spettacolo
Fu lo stesso Prince a chiedere nel 1987 la distruzione delle copie del "Black Album" (archivio Getty Images)
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Si tratta della versione in vinile del 1987, vennero prodotti 500mila dischi, che lo stesso artista aveva ordinato di distruggere a una settimana dall'uscita. Gli esemplari ritrovati in una cantina sono nuovi di zecca e valgono tra i 15mila e i 20mila euro

Il vinile del “Black Album” di Prince, anno 1987, è uno degli oggetti più desiderati dai collezionisti di tutto il mondo. Oggi, a trent'anni dalla tormentata uscita del disco, c'è chi ne ha trovate, nello scantinato di casa, ben cinque copie in “mint state”, ovvero nuovi di zecca.

La notizia da una email

L'incredibile storia è stata raccontata da Jeff Gold, ex vicepresidente della Warner Bros e ora titolare di Recordmecca, un negozio di memorabilia musicali. Secondo quanto rivelato da Gold a Rolling Stone America, il tutto è partito all'inizio di dicembre quando l'ex dirigente WB ha ricevuto un'email in cui gli veniva chiesto il valore di una copia del “Black Album” sigillata”. “Credevo si trattasse di un fake”, ha detto Gold, che sostiene come il disco sia uno dei più rari al mondo. “Ho scritto comunque una risposta cortese – ha continuato Gold – dicendo che non potevo davvero dire se fosse autentico a meno che non si aprisse il booklet e lo si ispezionasse”. La sorpresa per Gold è arrivata quando si è reso conto che la persona che gli scriveva era un ex collega della Warner che, con tutta probabilità, poteva avere una copia dell'album originale. Gold non ha rivelato il nome del mittente, ma ha raccontato che all'email è seguita una telefonata che lo ha lasciato davvero senza parole.

Il ritrovamento delle copie

“Non potevo crederci”, ha commentato Gold riportando il contenuto della conversazione telefonica. L'ex collega aveva raccontato di aver ritrovato nello scantinato di casa ben cinque copie ancora incellophanate del prezioso album. La scoperta è stata casuale ed è avvenuta dopo che la figlia gli aveva chiesto di trovarle qualche vinile per provare il suo nuovo giradischi. Così l'uomo era sceso in cantina e, tra le tante scatole, ne aveva vista una con il nastro della Warner. Aprendolo si è reso conto del tesoro che aveva tra le mani e che era stato chiuso per 30 anni in un box di cartone. Da lì la telefonata all'amico per cercare di vendere, attraverso il suo negozio, tre dei cinque esemplari. Prezzo di vendita: 15mila dollari al pezzo. “Il primo – ha raccontato Gold – l'ho venduto con una sola telefonata a un cliente”. Secondo gli aggiornamenti del sito di Recordmecca, anche il secondo album è stato venduto, e il terzo è disponibile al prezzo di 20mila dollari. Gli altri due dei cinque esemplari sono ancora in possesso del fortunato proprietario che probabilmente ne metterà uno all'asta nel 2018.

La storia del “Black Album”

Nel raccontare l'incredibile scoperta, Gold ha anche ricordato la tormentata storia dell'album di Prince. Un lavoro voluto fortemente dallo stesso folletto di Minneapolis, e che la Warner Bros aveva stampato in 500mila esemplari per essere venduti l'8 dicembre del 1987. Il desiderio di Prince era quella di fare un'uscita a sorpresa con un lavoro che non solo non sarebbe stato pubblicizzato, ma che non avrebbe riportato sulla copertina alcun dettaglio che avrebbe permesso di ricondurre l'album a lui. Un album senza nome e senza titolo: il lavoro è conosciuto come “Black Album” solo in virtù della copertina che è totalmente nera. Prince riuscì a ottenere quasi tutte le condizioni, concludendo un'operazione commerciale e discografica mai provata prima di allora. La Warner strappò in extremis la possibilità di aggiungere un numero di catalogo (1-25677 stampato in arancione), il codice a barre, e un adesivo con la scritta “parental advisory"che metteva in guardia dal linguaggio esplicito dei testi. Tutti elementi che si ritrovano oggi nelle copie ritrovate e che ne rendono altissimo il loro valore.

La distruzione dell'album

Ciò che rende l'album così raro è il fatto che subito dopo averlo stampato, la casa discografica ha provveduto a distruggerlo. La richiesta arrivò dallo stesso Prince a una settimana dall'uscita ufficiale dell'album. Secondo l'artista, il lavoro rappresentava “il male” e doveva essere distrutto. Operazione che la Warner eseguì minuziosamente, ma che non impedì a qualche pezzo di salvarsi dalle ire del suo autore. Nel 1994, grazie a un accordo con Prince, l'album fu ristampato con un differente numero di catalogo e solo in versione cd e musicassetta. Dell'edizione distrutta del 1987, finora, si conoscevano solamente tre copie in tutto il mondo.

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