15enne uccisa dall’ex della madre, polemiche per denunce inascoltate

Cronaca

La giovane morta a Ischitella, nel Foggiano, è stata raggiunta da un colpo di pistola sparato dall’ex compagno della mamma, poi suicida. I genitori della vittima: “Denunciato per minacce, nessuno ha fatto niente”. Orlando: “Valuteremo se si poteva intervenire prima”

La morte della 15enne di Ischitella, nel Foggiano, uccisa da un colpo di pistola sparato dall’ex compagno della madre, ha scatenato forti polemiche per una presunta sequenza di denunce contro l’uomo, che sarebbero rimaste inascoltate. In molti hanno parlato di una tragedia annunciata. E anche il ministro della Giustizia Andrea Orlando ha promesso che si valuterà se le istituzioni sarebbero potute intervenire prima.

La ricostruzione

La 15enne è morta meno di 24 ore dall'aggressione subita dell'ex compagno della mamma, che le ha sparato un colpo di pistola in faccia mentre andava a scuola. L’uomo, che non aveva mai accettato la fine della relazione sentimentale con la madre della vittima, dopo essere fuggito si è suicidato usando la stessa arma. La mamma della ragazza era stata costretta a trasferirsi lontana dalla Puglia per sfuggire all’insistenza e alle minacce dell'ex compagno, che quindi aveva rivolto la sua ossessione sui figli di lei. La donna ha raccontato di avere più volte messo in guardia anche i nonni della ragazza, a cui era stata data in affidamento, dal rischio che l'uomo facesse del male alla giovane. 

Le denunce

I genitori della vittima hanno ribadito ai carabinieri che avevano denunciato più volte l’ex compagno per minacce, ma queste sarebbero rimaste inascoltate: “Nessuno ha fatto nulla”, hanno dichiarato. Anche un cugino della donna ha rivelato che "tutti in paese sapevano che lui aveva in mente qualcosa, che non accettava questa situazione, ma non potevamo immaginare una cosa del genere”. Il Ministro della Giustizia Orlando ha annunciato che approfondirà la questione per verificare se "ci sia stata sufficiente attenzione nella fase in cui si poteva intervenire preventivamente". 

Il caso da un tribunale all’altro

Il presidente del Tribunale per i Minori di Bari, che negli anni ha seguito la vicenda familiare della 15enne, "è che la vera difficoltà nel dare risposte certe a casi come questo è l'individuazione del livello di pericolosità. Questa ragazza è morta per una concatenazione di situazioni non prevedibili, se non che la mamma avesse una relazione con un convivente di questo genere". Dagli archivi è emerso che la situazione familiare disagiata era conosciuta dal 2007. Nel 2013 del caso si era occupato anche il tribunale dei minori di Firenze, dopo il trasferimento della madre in Toscana, ma gli atti erano stati rimandati in Puglia dove la donna aveva la residenza.

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