Migranti, Ong e Cei rispondono a Di Maio: "Indignati dalle accuse"

Cronaca
Membri di Medici senza Frontiere accolgono migranti dopo uno sbarco (Getty Images)

Medici senza Frontiere: “Valuteremo in quali sedi intervenire a tutela della nostra credibilità”. Save the Children: “La nostra missione è al di sopra di ogni sospetto”. Il procuratore di Catania a Sky TG24: “Contatti tra alcune ong e criminali libici”

“Siamo indignati e valuteremo in quali sedi intervenire a tutela della nostra azione, immagine e credibilità": con queste parole Medici senza frontiere (Msf) risponde agli attacchi rivolti da Luigi di Maio all’operato delle Ong che prestano soccorso ai migranti in mare. Riprendendo le parole del leader del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo, il vicepresidente della Camera aveva sostenuto che alcune organizzazioni erano accusate da Frontex e dalla magistratura di essere in accordo con i trafficanti di uomini, e addirittura, di aver trasportato criminali in un caso specifico. Secca anche la replica di “Save the children”, che ha ribadito l’assoluta trasparenza della propria missione.

Accuse strumentali

"Le accuse contro le Ong in mare - afferma il presidente di Msf, Loris De Filippi - sono vergognose, ed è ancora più vergognoso che siano esponenti della politica a portarle avanti, attraverso dichiarazioni false che alimentano l'odio e discreditano organizzazioni che hanno come unico obiettivo quello di salvare vite. È una polemica strumentale che nasconde le vere responsabilità di istituzioni e politici, che hanno creato questa crisi umanitaria lasciando il mare come unica alternativa e hanno fallito nell'affrontarla e nel fermare il massacro". In merito alle accuse di Di Maio sui presunti contatti delle organizzazioni con i trafficanti libici, De Filippi ha spiegato come i soccorsi avvengano secondo il diritto del mare e dei rifugiati sotto il coordinamento e le indicazioni della Guardia Costiera italiana, e che solo in pochi casi eccezionali, in presenza di naufragi imminenti e sotto autorizzazione delle autorità competenti, le loro navi siano entrate in acque libiche.

Necessari canali legali per l’Europa

“Il lavoro di Msf è sostenuto esclusivamente da fondi privati. Non ci sono prove che i soccorsi siano un fattore di attrazione. Persone disperate, torturate, afflitte da guerre, persecuzioni e povertà continueranno a partire: fino a quando non verranno garantiti canali legali e sicuri per trovare sicurezza in Europa e un sistema europeo di aiuti e soccorsi in mare, quelle stesse persone continueranno a rischiare e perdere la propria vita nel Mediterraneo” ha ribadito De Filippi. Medici senza Frontiere esporrà il proprio punto di vista alle istituzioni il 2 maggio, nel corso di un'audizione alla Commissione Difesa del Senato.Sull'argomento è intervenuta anche la Conferenza episcopale italiana (Cei), per bocca di monsignor Giancarlo Perego, direttore della fondazione Migrantes, che ha definito le accuse alle Ong frutto di "una visione ipocrita e vergognosa di chi non vuole salvare in mare persone in fuga e di chi non vuole fare canali umanitari attraverso i quali le persone potrebbero arrivare in sicurezza, combattendo così ciò che va combattuto realmente, il traffico di esseri umani che finanzia il terrorismo".

Le parole del procuratore di Catania

Secca anche la risposta di Valerio Neri, direttore generale di “Save the children”: "Le operazioni della nave di Save the Children avvengono sotto il coordinamento della Guardia Costiera italiana e respingiamo con forza ogni accusa della più minima connessione con i trafficanti. La nostra missione di soccorso è al di sopra di ogni sospetto e continueremo a perseguirla nella massima legalità e trasparenza". Dal 2016 l’organizzazione partecipa alle missioni di salvataggio con la nave Vos Hestia: “salviamo le persone dal rischio di annegare e proteggiamo i bambini, che sono i più vulnerabili, quando salgono a bordo della nostra nave". Neri ha affermato che “Save the Children” non rientra fra le Ong di cui ha parlato procuratore di Catania Carmelo Zuccaro, secondo il quale alcune organizzazioni avrebbero con certezza "superato il confine delle acque territoriali libiche, senza che ci fossero evidenze che richiedessero i loro soccorsi". Zuccaro sta indagando sull'operato di organizzazioni che sarebbero intervenute in situazioni considerate non pericolose, facilitando così l'azione dei trafficanti. Il procuratore, nei giorni scorsi, aveva fatto un importante distinguo fra Ong come "Save The Children" e "Msf" da un lato e altre organizzazioni, le cui attività sarebbero invece sospette.

 

La contro-replica del Movimento 5 Stelle

Luigi Di Maio ha risposto a sua volta alle Ong e alle accuse piovutegli addosso sui social network, sostenendo su Twitter che "chi si chiude a riccio e minaccia ha qualcosa da nascondere" e rilanciando un articolo di Laura Ferrara, pubblicato sul blog di Beppe Grillo e l'hashtag #veritàsulleONG. La questione, per quanto riguarda il vice presidente della Camera, sembra tutt'altro che chiusa.

<blockquote class="twitter-tweet" data-lang="it"><p lang="it" dir="ltr"><a href="https://twitter.com/hashtag/Verit%C3%A0SulleONG?src=hash">#VeritàSulleONG</a> Chi reagisce chiudendosi a riccio o minacciando, evidentemente ha qualcosa da nascondere. <a href="https://t.co/BsVU6rwITc">https://t.co/BsVU6rwITc</a></p>&mdash; Luigi Di Maio (@luigidimaio) <a href="https://twitter.com/luigidimaio/status/856545931176673280">24 aprile 2017</a></blockquote>
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