Vaia: dopo quattro anni rinasce la Piana di Marcesina

Veneto

Rispristino pascolo e bosco con messa a dimora di 9.000 alberi

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(ANSA) - ENEGO, 04 NOV - Partire dalla devastazione causata dalla tempesta Vaia, uno dei fenomeni atmosferici estremi più violenti degli ultimi anni, per aprire un ragionamento sulla possibilità di favorire una diversa struttura delle foreste, migliorare la biodiversità e rispondere agli effetti dei cambiamenti climatici che sollecitano sempre di più gli habitat forestali. Oggi nel Comune di Enego (Vicenza) si è svolta la manifestazione "Marcesina, la rinascita di una Piana" per celebrare la realizzazione del primo intervento di impianto e ricostituzione di 6 ettari e mezzo di bosco con la messa a dimora di 9.000 alberi e il recupero dei pascoli della Piana di Marcesina, l'area in assoluto più colpita dove le superfici forestali esistenti sono state quasi completamente distrutte.
    Un intervento organizzato da Legambiente, Fitt, Coldiretti Vicenza e Comune di Enego con il supporto della Regione del Veneto e di Veneto Agricoltura. E' stato reso possibile grazie alla raccolta fondi promossa da Legambiente con Intesa Sanpaolo nell'ambito del progetto "Dopo la tempesta Vaia - Insieme per la rinascita dei boschi" a cui si è aggiunto un contributo economico di Fitt e uno ulteriore che verrà elargito da Coldiretti Vicenza.
    Si tratta di una speranza per il futuro, a pochi giorni dall'inizio della Cop27 e a quattro anni dall'evento estremo che ha lasciato una ferita profonda, in particolare per il Veneto e l'intero Nord-Est, distruggendo 41 mila ettari di foreste con 8.7 milioni di mc di legname schiantati a terra da pioggia e vento che in alcuni casi ha superato i 200km/h. Si tratta da un lato del ripristino dei sistemi a pascolo che rivestono una funzione importantissima sia da un punto di vista paesaggistico, caratterizzando in modo identitario l'area, sia da un punto di vista naturalistico, favorendo lo sviluppo di habitat per numerosissime specie. Dall'altro della piantumazione con precise modalità d'impianto e attenta scelta delle specie: un approccio innovativo, nel rispetto delle dinamiche naturali, allo scopo di indirizzare l'evoluzione del futuro soprassuolo, verso l'aumento della biodiversità e la formazione di un ripopolamento più resistente e resiliente ai disturbi naturali e ai cambiamenti climatici. Un rimboschimento a gruppi, con distribuzione geometrica irregolare, utilizzando le specie ecologicamente più coerenti con il sito (Larice, Abete bianco e Abete rosso) e specie pioniere come il Sorbo montano e Salicone. (ANSA).
   

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