Romain Gavras, le mie banlieue viste in tragedia

Veneto

In 'Athena' nessun messaggio politico, solo emozioni

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(ANSA) - VENEZIA, 02 SET - Famiglia e lotta di classe al ritmo frenetico di una guerra civile dentro la più rumorosa delle banlieue di una città qualsiasi francese. Ecco ATHENA di Romain Gavras - in concorso a Venezia, scritto insieme a Ladj Ly (LES MISERABLES) e dal 23 settembre su Netflix - in cui il regista figlio d'arte ci va pesante mescolando più action che politica a ritmo sfrenato da videogioco. E tutto questo in tempo reale raccontando una moderna tragedia, una rivolta popolare in una banlieue chiamata appunto Athena a seguito dell'omicidio da parte della polizia di un giovane di origini straniere, fratello minore dei tre ragazzi protagonisti.
    Ore dopo la tragica morte del loro fratello minore in circostanze inspiegabili, i tre si rendono conto che dentro di loro c'è solo rabbia e voglia di schierarsi. "La tragedia greca ha sempre ispirato la mia vita e la mia formazione - dice il regista figlio di Kõstantinos Gavras -. Mi affascinano il suo significato simbolico, il concetto di unità di tempo e il modo di trascendere la realtà. Desideravo avvicinarmi il più possibile a questo metodo di narrazione, per tradurlo in immagini e creare un'esperienza cinematografica immersiva.
    Athena - continua - potrebbe essere ambientato in ogni epoca, del passato o del futuro. Dietro ogni guerra si nasconde infatti una manipolazione, una bugia originale; la storia si ripete, dalla guerra di Troia ai conflitti contemporanei. Ci sono sempre forze nell'ombra che nutrono l'ostilità: sanno che quando il dolore intimo è troppo grande, la violenza acceca il pensiero, e quando la nazione è fragile, è facile spingerla nel baratro".
    "Nel mio film - spiega ancora il regista - non ci sono messaggi, ma emozioni. Certo l'ascesa della destra preoccupa ed è evidente, ma non riguarda questo mio lavoro". (ANSA).
   

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