A Venezia la Marcia su Roma tra documentario e commedia

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100 anni dopo arriva il film di Cousins e torna restaurato Risi

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(ANSA) - ROMA, 19 AGO - Il centenario imminente di certo aiuta, ma fa comunque specie che il tema della Marcia su Roma ricorra due volte nel cartellone della prossima Mostra del cinema. Proprio nella giornata inaugurale del 31 agosto, il programma della sezione parallela Giornate degli Autori riserva uno spazio speciale fuori concorso a MARCIA SU ROMA, il nuovo film-documento dell'acclamato regista scozzese Mark Cousins; ma nei giorni successivi il programma di Venezia Classics annuncia l'atteso ritorno del film di Dino Risi LA MARCIA SU ROMA nel centenario dei suoi interpreti Vittorio Gassman e Ugo Tognazzi e a 60 anni dall'uscita di un contestato capolavoro della commedia all'italiana.
    Il lavoro di Cousins - in sala dal 27 ottobre - viaggia su un doppio registro di ambizioni: da un lato smonta fotogramma per fotogramma le scene salienti del poco conosciuto film di regime "A noi" diretto nel 1923 da Umberto Paradisi per celebrare una "rivoluzione fascista" nata in realtà tra mille ambiguità e incertezze; dall'altro viaggia nel presente cercando le tracce di una memoria fascista che è comunque ormai parte dell'inconscio collettivo e della memoria della nazione. A fare da collante tra i due poli del racconto la figura di un'operaia di allora (Alba Rohrwacher) che nel suo diario annota prima l'esaltazione per l'uomo forte e poi la crescente disillusione fino al dramma della sconfitta.
    Il film di Risi, invece, porta lo spettatore nel cuore dell'evento storico, ricostruito in forma di commedia attraverso le gesta picaresche di due improbabili "eroi" della prima ora: lo scafato milanese Domenico Rocchetti, che vede nell'adesione alla nuova forza politica un modo per fare due soldi e raccattare gloria, si associa sulla via di Roma all'ex commilitone Umberto Gavazza che alle promesse mussoliniane crede fino a farne un mantra da recitare ogni giorno con decrescente convinzione. Sulla strada che dalle cascine padane li porterà alla periferia romana, i due vanno incontro alle più diverse avventure: vivranno da sbandate camicie nere la paura di essere arrestati dai soldati del regio governo, la pioggia battente che mina l'entusiasmo, l'improvvisa consapevolezza della brutalità dei nuovi "liberatori". (ANSA).
   

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