Dal 20 aprile al 27 novembre con Les Marocains e Crossings
(ANSA) - ROMA, 10 MAR - Viaggiare in lungo e in largo per il Marocco con uno studio fotografico portatile, costruendo un ritratto corale del Paese attraverso i suoi abitanti. E poi la straziante traversata intrapresa dai migranti subsahariani per raggiungere il Marocco e le coste dell'Europa. Il tutto attraverso lo sguardo attento e mai banale della fotografa e videoartista franco marocchina Leila Alaoui barbaramente uccisa nel 2016 negli attacchi terroristici a Ouagadougou. Il Fondaco dei Tedeschi, in collaborazione con Galleria Continua e Fondazione Leila Alaoui, presenta dal 20 aprile al 27 novembre 2022 — in occasione della 59/a Biennale d'Arte di Venezia — Leila Alaoui. Storie invisibili/Unseen stories.
L'installazione si compone di due parti: Les Marocains e Crossings. La prima propone una serie di gigantografie, di grande impatto visivo, alcune delle quali inedite ed esposte al Fondaco per la prima volta, che permeeranno la corte interna dell'edificio. La seconda presenta un insieme di video e immagini e sarà ospitata al quarto piano.
Les Marocains, un progetto di ampio respiro, è stato un modo per la giovane artista di scoprire le proprie radici e affermare un'estetica indipendente, libera da ogni folklore che evidenzia la dignità degli individui e di un intero Paese. Un mosaico di tradizioni, culture ed estetiche diverse, rivelando molti costumi che stanno gradualmente scomparendo.
Crossings ricostruisce il vissuto dei migranti incorporando frammenti di realtà e immagini fittizie con effetti sonori derivati dalla registrazione di narrazioni vere. Si concentra sul trauma collettivo provocato dall'esperienza di attraversare i confini e diventare una comunità fragile e fa riferimento anche al concetto di Europa come utopia problematica nell'immaginario africano. (ANSA).