Dubbi Roma su 'Stadio Rossi', assessore Sport contro

Veneto

"Grande campione ma l'Olimpico ce lo teniamo stretto"

(ANSA) - ROMA, 07 GEN - L'idea di intitolare lo Stadio Olimpico a Paolo Rossi, bomber del trionfale Mondiale del 1982 scomparso un anno fa, desta dubbi nella Capitale. L'ordine del giorno che chiede di intestare a "Pablito" l'impianto sportivo di Roma è stato approvato di recente alla Camera con 387 voti a favore, ma - nonostante l'unanime apprezzamento per l'indimenticato campione - in città ha raccolto diverse perplessità, sui social tra i tifosi di Roma e Lazio, ma anche in Campidoglio. Da ultimo è stato l'assessore capitolino allo Sport, Alessandro Onorato, a dirsi apertamente contrario: "Non c'era nessun bisogno di mettere una grande figura come quella di Paolo Rossi al centro di un dibattito costante come questo e mi permetto di dire che non c'è nessun bisogno di cambiare nome allo Stadio Olimpico".
    Onorato parla di "approccio da colonialismo su Roma". E durante un intervento in radio, si domanda: "Vi pare normale che il Parlamento debba decidere il nome da dare allo stadio della città di Roma? Al massimo se ne dovrebbe occupare il Comune. Con il sindaco Gualteri avevamo deciso di non entrare in questa vicenda, ma visto che mi avete fatto la domanda - chiarisce nel corso dell'intervista - direi che forse è il caso d'intitolargli lo stadio di qualche altra squadra dove Paolo Rossi ha militato e in questo modo ricordare una figura che tutti abbiamo amato.
    Il nome Stadio Olimpico è stupendo, ci ricorda le Olimpiadi del 1960 e ce lo teniamo stretto". Rossi, precisa il titolare dello sport della Capitale, è "un grande campione che tutti abbiamo amato ma che ha militato in sei squadre del nord e che a Roma ha giocato soltanto in trasferta". (ANSA).
   

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