Fuori concorso a Venezia Django di Rea e Della Casa
(ANSA) - VENEZIA, 08 SET - Tutti sapevano che Quentin Tarantino ama la storia e anche cambiarne il corso nei suoi film, ma è un po' inaspettato scoprire che conosce bene il fatto che Corbucci avesse mostrato tutto il suo antifascismo nei suoi spaghetti western e che i cattivi erano in realtà fascisti con cinturone, cappello e pistola. È quello che si scopre in DJANGO&DJANGO - SERGIO CORBUCCI ENCHAINED, documentario passato fuori concorso al Festival di Venezia e diretto da Luca Rea e Steve Della Casa. Nel film una lunga intervista a Tarantino (preparatissimo su Corbucci perché ne voleva scrivere un libro) e interventi di Franco Nero (l'attore preferito di Corbucci) e di Ruggero Deodato (l'aiuto regista di Django). Nel docu, distribuito da Lucky Red, troviamo anche super8 inediti realizzati sui set dei film del regista romano e anche animazioni che ricostruiscono il clima di quegli anni.
Dice Franco Nero all'incontro stampa: "Allora ero giovanissimo e non ero certo cosciente dell'impegno politico nascosto nei film di Corbucci, ma è sempre stato per me una persona speciale che mi ha dato modo di diventare popolare in tutto il mondo. Era poi una persona di una simpatia unica - continua l'attore - spesso quando arrivava sul set mi diceva: quanti vuoi che ne ammazziamo oggi, venti, trenta? E poi lo faceva". (ANSA).