Zaia, non significa semaforo verde. Per tamponi aiuto veterinari
(ANSA) - VENEZIA, 04 NOV - Mentre continua a crescere in maniera importante - 2.436 positivi e 20 morti in 24 ore - la curva epidemiologica da Covid-19, il Veneto attende da Roma notizie sulla classificazione in base alle 'fasce' decise dal Governo nel nuovo Dpcm. "Ma ieri sera - ha puntualizzato il presidente Luca Zaia - ho portato le ragioni del fatto che il confronto non può prescindere da un confronto con la Regione.
Questa richiesta mi sembra sia stata accolta. Lo ha detto Boccia ed è stata riconfermata dal decreto del ministro Speranza".
Quanto al fatto che il Veneto possa rientrare tra le regioni "verdi" o rischi di scendere a livello "arancione", secondo Zaia la preoccupazione "non è il colore della fascia, ma che la fascia verde venga recepita come 'semaforo verde'. Al momento - ha ribadito - il Veneto non ha elementi su classificazioni impegnative. Attendiamo il confronto con il Governo. Abbiamo segnalato per iscritto che i modelli dei '21 parametri' non tengono conto dei tamponi rapidi. Sappiamo però che se sgarriamo passiamo di fascia. Se verde permette il mantenimento dello status quo, passando ad arancione ci sono chiusure importanti, per andare sempre più crescendo fino al lockdown. Dipende da noi".
Per gestire la partita sanitaria, intanto, la Giunta regionale ha deliberato la costituzione di un Comitato di crisi per il Coronavirus, "che farà sintesi delle misure che prendiamo", ha precisato Zaia. Il 'board' vedrà un rappresentante per Azienda Ulss e ospedaliera, dirigenti centrali delle aree della sanità, sociali e Protezione civile.
In più, la Regione convocherà i rappresentanti dei 2.450 veterinari in Veneto per coinvolgerli nella campagna dei tamponi. "L'uomo è un mammifero - ha spiegato Zaia - tutti i mammiferi hanno sette vertebre cervicali, allattano il neonato, e i veterinari sono esperti di questo. Non è nulla di trascendentale pensare di fare un percorso con i veterinari, se fossero disponibili per fare i tamponi", ha concluso. Ma in serata è giunto il 'no' del Sindacato veterinari di medicina pubblica, secondo cui l'effettuazione di tamponi li esporrebbe all'abuso di professione medica e infermieristica. (ANSA).